Nomine degli euroscettici Bagnai e Borghi fanno paura allo spread, soffrono anche le banche
Torna a salire la febbre da spread dopo la nomina dei due esponenti euroscettici della Lega, Alberto Bagnai e Claudio Borghi, rispettivamente alle presidenze delle Commissioni Finanze del Senato e Bilancio della Camera. La scelta dei due economisti della Lega sta favorendo il ritorno delle tensioni sugli asset italiani poichè sono ritenuti “i più feroci” esponenti anti-euro sulla scena pubblica italiana.
Bagnai e Borghi sono stati fortemente critici sull’appartenenza dell’Italia alla moneta unica, in particolare dopo la crisi del debito sovrano che ha colpito l’Italia nel 2011.
Lo spread Btp-Bund è schizzato in alto verso metà mattinata superando quota 230 punti base, in rialzo di oltre il 7 per cento rispetto ai livelli della vigilia. Il rendimento del decennale italiano è schizzato fino al 2,71% rispetto al 2,55% a cui viaggiava in avvio di seduta.
Effetto spread che si fa sentire anche su Piazza Affari (-1,36% a 21.818 punti), peggiore tra le maggiori Borse europee. Sul parterre milanese si segnalano i cali intorno al 2% per Bper, Ubi Banca e Unicredit. Tra i peggiori anche FCA (-3,3% a 17,066 euro) complice il profit warning lanciato da Daimler.