Finanza Notizie Mondo G7, nella lista dei nemici di Trump Kim Jong-un forse uscirà. Trudeau invece vi è appena entrato

G7, nella lista dei nemici di Trump Kim Jong-un forse uscirà. Trudeau invece vi è appena entrato

11 Giugno 2018 12:22

Diplomazia mondiale in allarme, dopo che il presidente americano Donald Trump ha deciso di ritirare gli Stati Uniti dall’accordo raggiunto al G7, che si è svolto in Canada. Un forte rimprovero lanciato in direzione di Trump è arrivato dal presidente francese, Emmanuel Macron, che ha ricordato che la cooperazione internazionale non può dipendere dagli “attacchi di rabbia”.

Proprio di attacco di rabbia, d’altronde, si è trattato.

Dopo aver lasciato in anticipo il G7, Trump ha postato due tweet, con cui ha reso nota la decisione di ritirare gli Stati Uniti dal comunicato finale. Pomo della discordia con i grandi del G7 è il premier canadese Justin Trudeau o, meglio, sono le parole che Trudeau ha proferito nella conferenza stampa con cui si sono chiusi, sabato, i lavori del meeting tra i grandi del pianeta.

Fino a poco prima che partisse, questa è l’interpretazione di Trump & Co, il premier canadese non aveva dato alcun segnale di tensione con il presidente americano. E’ stato durante la conferenza stampa che Trudeau ha alzato la voce (ma Trump era già partito”) affermando che esiste una “certezza assoluta” sull’intenzione del Canada di annunciare il prossimo 1° luglio un insieme di ritorsioni commerciali contro gli Usa, in risposta ai dazi che Washington ha imposto sull’acciaio e sull’alluminio che l’America importa da altri paesi.

A quel punto, è esplosa la furia di Trump, che ha twittato dall’Air Force One, che lo stava portando a Singapore, in attesa del meeting storico che si terrà domani, martedì 12 giugno, con il leader nordcoeeano Kim Jong-un.

A Trump non è andato probabilmente giù il fatto che la minaccia sia stata sbandierata nuovamente nel meeting del G7 e, per di più, così come confermano fonti a lui vicine, dopo che Trudeau si era comportato in tutti gli incontri in modo pacifico verso Trump. 

I più stretti collaboratori del presidente lo hanno così difeso a spada tratta, presentando sostanzialmente Trudeau come una persona falsa.

In particolare Peter Navarro, direttore del National Trade Council della Casa Bianca, ha spiegato che esiste un “posto speciale all’inferno” per ogni leader (mondiale) che gestisca le relazioni diplomatiche con il presidente Trump in malafede, per poi pugnalarlo alle spalle”. Intervistato da Chris Wallace, di “Fox News Sunday”, Navarro si è rivolto ai suoi “amici in Canada”, affermando che quello appena concluso è stato il peggior calcolo politico mai orchestrato da un leader canadese nella storia moderna del Canada.

Commenti simili da Larry Kudlow, top consulente economico della Casa Bianca.  Riferendosi a Trudeau, Kudlow ha detto:

“Ci ha davvero dato una pugnalata alle spalle”, oltre a dare un “pessimo servizio agli interi lavori del G7“.

Occhio inoltre al secondo tweet con cui Trump ha scritto:

“Il premier Justin Trudeau del Canada si è comportato in modo talmente docile e gentile nelle nostre riunioni del @G7, solo per poi indire una conferenza stampa, appena ho lasciato (il G7), dicendo che “I dazi americani sono un insulto” e che lui non si “farà vessare”. Molto disonesto e debole. Le nostre tariffe sono una risposta alle sue del 270% sui latticini!”.

Dal canto suo Macron – stando a quanto risulta da un comunicato diramato dal suo ufficio – ha confermato l’intenzione della Francia e dell’Europa di rispettare il contenuto del comunicato che, tra le altre cose, include l’impegno da parte dei sette principali paesi industrializzati al mondo di “conformarsi alle regole del sistema commerciale internazionale” e la promessa di continuare a “combattere contro il protezionismo”.