BTP e spread preoccupano anche i pensionati stranieri. Irlanda si mette sull’attenti
Più di 1 miliardo di euro: è l’esposizione, stando a quanto riporta l’Independent, che i fondi pensione irlandesi potrebbero avere verso il mercato italiano dei bond. Nell’articolo scritto dalla penna del Business editor Samantha McCaughren, sono affrontate tutte le preoccupazioni che l’andamento dello spread e dei bond italiani continuano ad alimentare sui mercati, non solo italiani. D’altronde, una espressione che è tornata “di moda” nel mondo della finanza è quella di rischio contagio. In una situazione in cui l’Italia non è un paese a sé, ma fa parte di club decisamente più numerosi come quello dell’Eurozona e dell’Unione europea, non si può non pensare all’effetto domino che una sua crisi scatenerebbe. Già è accaduto una volta, ai tempi della crisi dei debiti sovrani.
I BTP sono detenuti soprattutto da investitori domestici, si ripete più volte. Ma attenzione a chi, per scelta di investimento, ha deciso di puntare su di essi anche dall’estero.
Il gruppo di consulenza per investimenti e pensioni Mercer, per esempio, fa notare che in Irlanda esistono schemi pensionistici che sono ampiamente investiti nei bond governativi dell’Eurozona. In particolare Paul Kenny, responsabile della divisione di investimenti presso Mercer, calcola che “ci potrebbero essere asset di schemi pensionistici in Irlanda, per un valore superiore a 1 miliardo di euro, investiti nei bond italiani”.
“Ciò significa che l’instabilità politica italiana è più di uno spettacolo di sport per gli investitori irlandesi: in gioco c’è la nostra stessa pelle, sia in termini di investimenti diretti in bond italiani che a causa dei rischi legati all’impatto che una crisi nel paese avrebbe in generale sui mercati europei”.
Di conseguenza, Kenny consiglia di “valutare in modo costante l’esposizione al rischio, per sincerarsi di minimizzare le perdite in caso di eventi politici di questa natura”.
Ovviamente, oltre al caso specifico dell’Irlanda, ci sono poi diverse banche straniere che hanno una esposizione verso il debito sovrano italiano. Lo ricorda oggi, in un articolo, il Financial Times, riproponendo la questione del doom loop, ovvero dell’abbraccio mortale tra banche e BTP, che non si limita all’Italia.
Viene ricordato che diversi sono gli istituti di credito spagnoli, belgi, tedeschi e francesi che hanno un’esposizione ai titoli di stato italiano. Si cita per esempio la tedesca Commerzbank, con una esposizione di 9 miliardi di euro, e le spagnole Banco Sabadell (esposizione di 10,5 miliardi nel giugno del 2017), BBVA (esposizione di 9,6 miliardi di euro) e Banco Santander (8,8 miliardi).