Crisi politica: nuove elezioni costeranno agli italiani 1,2 miliardi
La crisi politica in atto in questo momento in Italia costerà cara agli italiani. Non solo per le perdite sui mercati finanziari. Non solo per l’aumento dello spread che renderà sempre più pesante allo Stato italiano rifinanziarsi. Ma anche per i costi legati direttamente a questa impasse politica.
La mancata formazione di un esecutivo ha prodotto il blocco dei lavori parlamentari, ma Camera e Senato continuano a produrre costi immensi. Nel dettaglio dalle ultime elezioni del 4 marzo ad oggi il Parlamento tra spese vive, compensi a dipendenti, deputati e senatori, e tutti gli altri costi per mantenere in vita le due camere, è costato complessivamente 379,7 milioni di euro, pur non svolgendo alcun tipo di attività. Lo denuncia il Codacons, che fa i conti sulle ripercussioni dello stallo nella formazione del nuovo governo per le tasche della collettività.
A questa spesa bisogna poi aggiungere l’organizzazione di nuove elezioni, ipotesi non così remota considerato che il governo Cottarelli in via di definizione rischia di non ottenere i numeri in Parlamento. Per ogni chiamata alle urne lo Stato spende circa 400 milioni di euro per l’organizzazione dei seggi e tutte le altre spese connesse. Questo significa che la doppia tornata elettorale (prima quella del 4 marzo, poi quella in estate o subito dopo) produrrà costi a carico della collettività per un totale di 800 milioni di euro.
L’impasse di governo, quindi, costerà agli italiani complessivamente circa 1,2 miliardi di euro nel 2018 solo per costi della politica, tra blocco del Parlamento e spese organizzative delle elezioni.