Conte premier M5S-Lega. Dubbi contratto, Boeri: costi quota 100 e reddito cittadinanza molto più alti
E’ fatta: dopo tutti i dubbi che solo il nome di Giuseppe Conte, premier designato dal M5S di Luigi Di Maio e dalla Lega di Matteo Salvini, ha sollevato, dopo il caso scoppiato sul suo curriculum, il giurista ha ricevuto dal presidente della repubblica Sergio Mattarella l’incarico per formare il nuovo governo.
Tra le sue prime parole, non è sfuggito il tentativo di rassicurare l’Europa sulla “collocazione europea” dell’Italia. Conte ha detto di voler agire in qualità di avvocato difensore del popolo italiano, ben consapevole delle sfide che incombono sul nuovo esecutivo. I timori potranno essere anche smorzati, ma la realtà dei fatti, o meglio la realtà delle proposte contenute nel contratto di governo M5S-Lega preoccupa più di un Conte a Palazzo Chigi.
A tal proposito, Fitch ha diramato una nota sulle banche italiane, facendo notare come il programma della coalizione non dica nulla sugli npl, che sono “un fattore chiave” da affrontare per gli istituti italiani. E ha avvertito, anche, che una “flessione prolungata della fiducia degli investitori”, scatenata dalle proposte del nuovo esecutivo M5s-Lega contenute nel contratto di governo “potrebbe ritardare i progressi delle banche nella riduzione del loro consistente stock di npl e rendere più costoso per loro costruire cuscinetti di debito junior”.
Non è mancato neanche un alert sui rischi che corrono correntisti e diversi investitori retail:
“Iniziative che mettano a rischio la costituzione di cuscinetti di debito junior in relazione alle esistenti regole sul bail-in, o direttamente o attraverso il danneggiamento della fiducia di mercato, potrebbero ridurre i margini per proteggere i creditori privilegiati, tra cui i correntisti e molti investitori retail“, si legge nella nota di Fitch, riportata dall’agenzia Reuters.
Qualche ora prima era stato lo stesso presidente dell’Inps, Tito Boeri, a parlare dei costi, decisamente più alti di quelli contenuti nel programma di governo M5S-Lega, legati alla quota 100 e al reddito di cittadinanza:
Per andare in pensione con quota 100 tra età e contributi o 41 anni di contributi a qualsiasi età così come previsto dal contratto di governo tra Lega e M5s si avrebbe “un costo immediato di 15 miliardi all’anno“, per salire poi a regime a 20 miliardi. Il debito implicito sarebbe di 120 miliardi di euro, ha detto il presidente Inps Tito Boeri, stando a quanto riportato dall’Ansa.
Nel contratto si parla invece di un costo di 5 miliardi che secondo Boeri sarebbe possibile solo attraverso la reintroduzione di finestre e altri strumenti.
“Il governo dovrà cimentarsi da subito con i negoziati in corso sui temi del bilancio europeo, della riforma del diritto d’asilo e del completamento dell’unione bancaria: è mio intendimento impegnare a fondo l’esecutivo su questo terreno costruendo le alleanze opportune e operando affinché la direzione di marcia rifletta l’interesse nazionale”.
“Il contratto su cui si fonda questa esperienza rappresenta in pieno le aspettative di cambiamento degli italiani. Lo porrò a fondamento dell’esperienza di governo nel pieno rispetto delle prerogative del presidente della Repubblica e della Costituzione. Voglio dar vita a un governo dalla parte dei cittadini”.
E ancora:
“Sono disponibile” a fare il premier “senza risparmiarmi, con il massimo impegno e la massima responsabilità”. “Non vedo l’ora di iniziare a lavorare sul serio, grazie a tutti. Nei prossimi giorni tornerò dal presidente della Repubblica per sciogliere la riserva e in caso di esito positivo per sottoporgli le proposte sui ministri”.