A Piazza Affari s’interrompe la corsa rialzista: tra le storie di oggi Bper e Tim
Piazza Affari interrompe la striscia positiva di rialzi consecutivi che ormai durava da cinque sedute. In compagnia delle principali Borse europee (fatta eccezione per Londra chiusa nei giorni scorso per festività) la Borsa di Milano si prende così una pausa dal recente rally. Il tutto in uno scenario di volumi ridotti in vista del nuovo break di fine anno, con gli operatori che sembrano, tuttavia, propendere per uno scenario di continua ripresa economica nonostante l’impennata della variante Omicron del coronavirus, che si traduce in un numero record di nuovi casi in diversi paesi, tra cui Stati Uniti e Francia. La giornata si è così conclusa con l’indice Ftse Mib in flessione dello 0,37% a quota 27.344,25 punti.
Tra le migliori del listino milanese Inwit che ha mandato in archivio la seduta a +0,86%. Rialzi anche Bper (+0,77%) dopo l’accordo raggiunto con i sindacati sull’occupazione. Inoltre, l’agenzia Moody’s ha migliorato l’outlook della banca modenese da stabile a positivo e ha evidenziato che l’acquisizione di Carige, qualora fosse finalizzata, contribuirebbe a rafforzare il posizionamento competitivo di Bper con opportunità di generazione di sinergie ed economie di scala. Tra i bancari in evidenza la Banca popolare di Sondrio (+1,5%). L’assemblea dato il via libera ufficiale alla trasformazione in Spa, facendo ‘cadere’ di fatto l’ultima popolare. Circa i possibili futuri scenari dell’istituto, il Sole 24 Ore ha ricordato come Unipol potrà far valere per intero la propria quota del 9,5% detenuta nell’istituto valtellinese per creare uno dei principali pilastri del terzo polo sotto la regia di Bper.
Poco mossa Telecom Italia (-0,28%) attorno alla quale circolano i rumors riportati da “La Repubblica”, secondo cui gli inglesi di Cvc possano entrare nella partita per la tlc italiana. Nelle retrovie Nexi che ha chiuso con un calo di circa l’1,3%, ma anche Eni (-1%) e la galassia Agnelli con Exor e Stellantis che cedono circa lo 0,9 per cento. Recupera, invece, la soglia dei 17 euro Cnh Industrial (-0,2%), aspettando l’imminente scorporo di Iveco.