Governo M5S-Lega. Voci su Giuseppe Conte e Giampiero Massolo premier, anti-euro Paolo Savona all’Economia?
La squadra di governo M5S-Lega è pronta. I due partiti hanno raggiunto un’intesa sul nome del premier che, stando a diverse fonti, dovrebbe essere il docente di diritto privato all’Università di Firenze e alla Luiss, Giuseppe Conte. Conte sarebbe il premier ideale per Di Maio, e in più, secondo alcune fonti, la Lega non avrebbe nulla da ridire.
Autore del programma di giustizia del M5S, 54 anni, il nome di Conte era stato già fatto anche per il dicastero della Pubblica Amministrazione.
Laureato in Giurisprudenza all’Università di Roma, vanta un curriculum di tutto rispetto. Ha conseguito master e perfezionamenti a Vienna presso la International Kultur Institut, a Sorbona, nella New York University, alla Sorbona.
Non ha esperienza politica, elemento che alimenta dubbi sulla natura politica di questo governo di cui Di Maio si è sempre vantato. A tal proposito il Corriere della Sera ha fatto notare come alla fine Conte sia invece proprio un tecnico e un articolo di Cnbc dedicato all’Italia è intitolato “Italy’s next prime minister could be a mostily unknown law professor, ovvero il prossimo premier italiano potrebbe essere un professore di diritto quasi sconosciuto.
Durante la campagna elettore, Di Maio aveva definito Conte uno “sburocratizzatore”, e lo stesso Conte aveva sottolineato l’esigenza, da parte dell’Italia, di “abolire leggi inutili”, auspicando al contempo il rafforzamento dellla normativa contro la corruzione.
Detto questo, nelle ultime ore sono salite le quotazioni di Giampiero Massolo, inizialmente nome dato per il ministero degli Esteri, ora indicato anche come possibile premier. Massolo ha diretto la Farnesina, ha lavorato come consigliere del presidente del Consiglio a Palazzo Chigi, ha anche avuto la delega ai servizi segreti. Due anni fa è diventato presidente di Fincantieri, è anche presidente dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi).
Tornando alla squadra di governo, stando a quanto riporta il Corriere, tra i papabili c’è sicuramente Giancarlo Giorgetti, 51 anni,braccio destro di Matteo Salvini, dopo essere stato il braccio destro di Umberto Bossi. Potrebbe ricoprire uno “degli incarichi più delicati del futuro esecutivo: sottosegretario alla presidenza del Consiglio (con delega allo Sport)”.
La Giustizia potrebbe andare ad Alfonso Bonafede, braccio destro di Luigi Di Maio, che si occupa della piattaforma Rousseau. Nel 2009 è stato candidato a sindaco di Firenze dal M5S. Più tardi, è diventato vicepresidente della commissione Giustizia di Montecitorio.
Giulia Bongiorno, eletta al Senato con la Lega, penalista, entrata a 27 anni nel collegio di difesa di Giulio Andreotti nel processo che lo vide imputato per associazione mafiosa. Durante la sua attività in Parlamento ha preso più volte posizione contro Silvio Berlusconi.
Il dicastero dell’economia potrebbe, continua, il Corriere della Sera, andare a Paolo Savona, 82 anni, ex ministro dell’Industria e del Commercio nel governo guidato da Carlo Azeglio Ciampi: è noto per essere un rigorista ma anche anti Euro. Il nome di Savona in realtà era circolato anche come quello del possibile premier.
Si fanno poi i nomi di Laura Castelli, deputata per il M5S, per il Ministero delle infrastrutture, da sempre contraria alla Tav; di Riccardo Fraccaro, deputato M5S, noto per la sua battaglia contro i vitalizi; di Gian Marco Centinaio, capogruppo dei senatori della Lega, molto vicino a Matteo Salvini, per il ministero del Turismo; di quella che viene descritta dal quotidiano una leghista storica, Simona Bordonali, ora deputata, per la carica di ministro della Famiglia e della Disabilità che è stato voluto da Matteo Salvini; di Sergio Costa, ex comandante regionale del Corpo forestale e generale di Brigata dei Carabinieri, per il ministero dell’Ambiente; del giornalista ex direttore di Skt Tg24 Emilio Carelli, deputato per il M5S, per il ministero dei Beni culturali; di Vincenzo Spadafora, già nello staff di Francesco Rutelli quando era ministro dei Beni culturali, ex presidente di Unicef Italia, deputato per il M5S, indicato per l’Istruzione. Non si è mai laureato.
Cosa farebbero in tutto ciò Matteo Salvini e Di Maio? Dalle ultime indiscrezioni emerge che Di Maio occuperebbe un super ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro, mentre Salvini vorrebbe il ministero dell’Interno, per avere mani libere in materia di immigrazione e sicurezza.