Rischio BTP e caso Mps mettono sotto scacco Piazza Affari, soffrono banche e Tim
Lo spauracchio spread e l’emergere della quoestione MPS preoccupano gli investitori con Piazza Affari che si muove con circospezione in attesa di ulteriori sviluppi politici. L’indice Ftse Mib cede lo 0,29% a quota 23.733 punti. Secondo il segretario della Lega, Matteo Salvini, lunedì sarà la giornata chiave per il varo del governo M5S-Lega e la parola passerà al capo dello Stato, Sergio Mattarella. Ieri i leader di M5S e Lega, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, hanno discusso sul nome del futuro premier, su cui non è stata ancora trovata una convergenza.
Permangono le preoccupazioni di Bruxelles con il vicepresidente della Commissione responsabile per l’euro, Valdis Dombrovskis, ha sottolineato la necessità che il nuovo governo rispetti le regole di bilancio riducendo il deficit e il debito pubblico, ritenuti dei fattori di rischio.
Allerta spread e caso Mps frenano le banche
Lo spread Btp-Bund (in rialzo a 152 punti base e rendimento Btp balzato al 2,15%, massimi da ottobre 2017) e la questione Mps pesano sui titoli bancari che cedono ulteriore terreno. In affanno soprattutto Banco Bpm (-1,92%) e Ubi Banca (-2,22%). Sotto la parità anche le big Unicredit (-0,36%) e Intesa Sanpaolo (-0,49%).
“Ai livelli attuali di spread, e tenendo conto della volatilità a breve termine, pensiamo che la maggior parte del rischio politico relativo a un governo populista sia prezzato“, argomenta Cosimo Marasciulo, deputy head of Alpha euro fixed income di Amundi, in un focus dedicato alla situazione dell’Italia.
Ulteriore calo del 2% a 2,86 euro per il titolo Mps che è reduce dal crollo di quasi il 9% della vigilia. A scatenare le vendite sono state le parole del leghista Claudio Borghi sulle intenzioni del futuro governo M5S-Lega per la banca senese che vorrebbe il mantenimento del controllo statale, un cambio di governance e lo stop al piano di chiusura delle filiali. Nel contratto di governo M5S-Lega si fa riferimento a Banca MPS spiegando che “lo Stato azionista deve provvedere alla ridefinizione della mission e degli obiettivi dell’istituto di credito in un’ottica di servizio”.
Momento difficile anche per Telecom Italia che cede l’1,3% e scivola in area 0,758 euro, sui minimi da inizio aprile. Ieri il titolo si era mosso bene in scia ai conti trimestrali per poi andare a chiudere in negativo.