Piazza Affari rimane ostaggio delle tensioni politiche, banche ancora sotto stress. Bene i titoli oil
Torna il segno più per Piazza Affari. Il Ftse Mib ha vissuto una seduta altalenante con le tensioni politiche che si sono riflesse sull’umore delle banche. In chiusura l’indice guida di Piazza Affari ha segnato un +0,29% a quota 23.801 punti con le banche ancora ad agire da freno. Si segnalano ancora tensioni sullo spread BTP-Bund che nel corso della seduta si è spinto a ridosso di quota 160 punti base.
Ieri sera il contratto di governo M5S-Lega è stato consegnato ai leader di M5S e Lega, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, senza alcun riferimento all’opzione di uscita dall’euro, ma mantenendo uno dei principali cavalli di battaglia dell’asse M5S-Lega, ossia la necessità di ridiscutere i trattati Ue. Oggi i due leader hanno invece discusso sul nome del futuro premier, su cui non è stata ancora trovata una convergenza. Permangono le preoccupazioni di Bruxelles con il vicepresidente della Commissione responsabile per l’euro, Valdis Dombrovskis, ha sottolineato la necessità che il nuovo governo rispetti le regole di bilancio riducendo il deficit e il debito pubblico, ritenuti dei fattori di rischio.
Male le banche con la big Unicredit (-1,86%) tra i peggiori di giornata insieme a Ubi Banca (-2,7%). Vendite oggi anche su Telecom Italia (-0,65%) dopo una prima parte di giornata promettente in scia ai conti primo trimestre 2018. I ricavi del gruppo si sono attestati a 4,7 miliardi di euro, in crescita su base organica del 2,7%, ma in calo dell’1,6% su base comparabile. L’Ebitda si è attestato a 2 miliardi con un rialzo dell’1,8% su base organica e al netto degli oneri non ricorrenti. Tuttavia su base comparabile l’Ebitda è sceso del 4,9% a 1,9 miliardi per effetto degli oneri operativi non ricorrenti pari a 95 milioni. “I solidi risultati del primo trimestre sono trainati dalla performance positiva in Italia e dalla forte crescita del Brasile, a conferma che stiamo già raccogliendo i frutti dell’implementazione della nostra strategia DigiTIM”, ha commentato l’amministratore delegato di Tim, Amos Genish.
Bene il settore oil: +3,28% Tnearis, +1,2% Saiepm e +0,39% Eni che trovano sponda dalle quotazioni del petrolio che si mantengono sui massimi dal 2014 con Brent a un passo dagli 80 dollari.
Miglior performer di giornata è stata Recordati (+6,8% a 32,16 euro) sospinta dalle sirene di M&A. CVC Capital Partners, stando alle indiscrezioni riportate da Reuters, avrebbe tenuto colloqui con il produttore farmaceutico italiano per un eventuale acquisizione da 8 miliardi di euro, ma ha poi bloccato l’accordo a causa delle preoccupazioni sul prezzo elevato e l’incertezza politica.