Giulio Sapelli: stop a mio nome come premier deciso da Bruxelles
Giulio Sapelli spiega il motivo per cui, alla fine, il suo nome come possibile premier proposto dalla Lega e dal M5S non è stato presentato al Quirinale nelle consultazioni di ieri. L’economista parla intervistato da Radio Capital:
“Lo stop non è arrivato dal Quirinale” “ma sul Quirinale, dalle oligarchie europee. E il Quirinale ha recepito”.
“Ho sentito Matteo Salvini”, spiega Sapelli, stando a quanto riporta l’agenzia Askanews, “mi ha detto ‘purtroppo non ce la facciamo, mi dispiace, grazie’. Dopo l’incontro che ho avuto con loro ero certo che sarebbe finita così”.
Sapelli ha parlato di “un lungo incontro di due ore e mezza, domenica sera”.
“Prima sono stato interpellato da Salvini e Giorgetti, poi sono stato invitato a una riunione con i due leghisti e Di Maio e Spadafora. Mi è stato illustrato il programma, e poi me l’hanno inviato via mail”.
Il programma “mi è sembrato molto ragionevole. E aveva come inizio la conditio sine qua non per salvare questo paese dalla catastrofe: rinegoziare i trattati europei. Una rinegoziazione senza strappi unilaterali, per eliminare il fiscal compact o almeno attutirne le conseguenze. Su questo punto sono d’accordo non al cento ma al mille per cento”.
A quel punto, secondo Sapelli, sarebbe arrivato lo stop di Bruxelles.