Piazza Affari torna a salire con banche e Prysmian, exploit di Mps (+17%)
Ultima seduta della settimana senza scossoni per Piazza Affari. Il Ftse Mib ha chiuso a quota 24.159 punti, in progresso dello 0,52%. Seduta di assestamento quindi, con anche spread Btp-Bund in ritracciamento rispetto ai picchi della vigilia, in attesa di conoscere l’esito dei colloqui tra Lega e M5S che dovrebbero terminare entro domenica. Salvini e Di Maio si sono detti soddisfatti dell’andamento delle trattative sul programma che andranno avanti domani a Milano.
Oggi intanto il Tesoro ha collocato BTP per 6,75 miliardi di euro, all’estremo superiore del range offerto. Il titolo con scadenza 2021 ha registrato un rendimento dello 0,07%, +0,02% rispetto al dato precedente, mentre quello al 2025 segna un 1,34%, +0,07%.
Tra i migliori di giornata c’è stata Prysmian con un balzo di oltre il 3% sotto la spinta dei buoni riscontri arrivati dai conti trimestrali. In luce anche alcuni testimonial bancari. Rialzo nell’ordine dell’1,9% per Ubi Banca che ha riportato un utile trimestrale migliore delle attese a 117,7 milioni di euro rispetto agli 88 milioni indicati dal consensus Bloomberg. Positiva anche Mediobanca (+0,79%). La merchant bank di piazzetta Cuccia ha registrato un utile netto di 681,9 milioni, in aumento dell’11,1%.
Fuori dal Ftse Mib exploit per Mps (+17,65%) che nel primo trimestre dell’anno ha strappato il ritorno all’utile (188 mln di euro a fronte di una perdita di 169 mln di euro conseguita nello stesso periodo del 2017). “Abbiamo voltato pagina rispetto al 2017 – ha detto l’ad Marco Morelli nel corso della conference call con gli analisti – e questi mesi sono stati il nastro di partenza per la banca che ha finalmente iniziato ad operare come un’azienda normale”.
Poco mossa Unicredit (+0,44%) nonostante la revisione al rialzo di stime e target price da parte di diversi analisti all’indomani della diffusione dei conti trimestrali. Credit Suisse ha confermato il giudizio “”neutral” sulla banca guidata da Mustier, con target price passato da 19,2 a 19,3 euro.
Tra i titoli in affanno spicca Azimut (-2,95%) che paga il downgrade di Mediobanca Securities a underperform all’indomani dei conti trimestrali.