Finanza Notizie Mondo Trump azzera accordo nucleare Iran e minaccia tutte aziende che fanno business con Teheran

Trump azzera accordo nucleare Iran e minaccia tutte aziende che fanno business con Teheran

9 Maggio 2018 08:52

A nulla sono valsi gli appelli della comunità internazionale. Come al solito l’America First di Donald Trump è andata dritta per la sua strada, decidendo di stracciare l’accordo sul nucleare che la precedente amministrazione Obama aveva siglato con l’Iran. L’annuncio di Trump è arrivato nella giornata di ieri e ha attirato le critiche di tutto il mondo.

Il presidente americano non si è limitato ad annunciare il ritiro da un accordo che era stato considerato storico, e che era riuscito a congelare le tensioni geopolitiche tra Washington e Teheran.   Gli Usa si preparano infatti anche a ripristinare diverse sanzioni, al fine di isolare il paese dal sistema finanziario globale e dal commercio.

“Imporremo sanzioni economiche al massimo livello – ha tuonato Trump – E qualsiasi nazione che aiutasse l’Iran nella sua ricerca di armi nucleari potrebbe anch’essa essere fortemente sanzionata dagli Stati Uniti”.

L’accordo nucleare è stato definito “marcio e corrotto”, “un imbarazzo” per me “come cittadino”.

Era da tempo che il presidente aveva attaccato l’intesa siglata nel 2015, in quanto, a suo avviso, capace di limitare le attività nucleari dell’Iran solo per un periodo limitato di tempo e incapace di fermare lo sviluppo di missili balistici, oltre che fonte di un guadagno per l’Iran di $100 miliardi, praticamente “un fondo illecito per finanziare armi, terrore e oppressione” in Medio Oriente.

“E’ chiaro che non possiamo impedire che l’Iran crei una bomba nucleare con un accordo che ha una struttura decadente e marcia”.

L’ACCORDO JCPOA E LE SANZIONI ECONOMICHE IN ARRIVO

Il nome dell’intesa del 2015 siglata ai tempi di Obama è Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA): con l’accordo, l’Iran si impegnava a ridurre le sue attività nucleari e a consentire l’ingresso degli ispettori internazionali nei suoi impianti, in cambio dell’eliminazione delle sanzioni che erano state imposte dall’Onu, Stati Uniti e Unione europea.

Il Tesoro Usa ha comunicato che le sanzioni economiche non saranno reintrodotte in Iran immediatamente. La loro applicazione avverrà in periodi di 90 e 180 giorni, in cui le aziende estere che hanno siglato accordi con la controparte iraniana potranno o meglio dovranno ritirarsi dalle intese. In un comunicato pubblicato sul proprio sito, il Tesoro ha precisato che le sanzioni prossime a essere ripristinate colpiranno il settore petrolifero, le esportazioni di aerei, il commercio di metalli preziosi, e anche i tentativi del governo di Teheran di acquistare banconote di dollari Usa.

Non è mancata la minaccia all’Europa, con il consigliere alla Sicurezza Nazionale, John Bolton, che avrebbe detto secondo fonti della BBC che le società europee che fanno business con l’Iran dovranno porre fine alle loro attività nel paese entro sei mesi, o saranno colpite anch’esse dalle sanzioni Usa. 

Unanime è stata la condanna dei paesi europei. Federica Mogherini, alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri, ha detto che l’Ue è “determinata a preservare” l’accordo. Il ministero degli esteri della Russia, altro paese che aveva firmato l’intesa, ha riferito di essere “profondamente deluso”. 

Un’altra condanna è arrivata dal presidente francese Emmanuel Macron.

“La Francia, la Germania e il Regno Unito si rammaricano della decisione Usa di lasciare il JCPOA. Il regime di non proliferazione nucleare è a rischio”.

Macron ha aggiunto che “lavoreremo insieme su un piano più ampio, che disciplini l’attività nucleare, il periodo successivo al 2025, l’attività balistica, e la stabilità in Medio Oriente, soprattutto in Siria, Yemen, e Iraq”.

E l’Iran, diretta interessata, ha annunciato che, a questo punto, si tiene pronta a rilanciare l’arricchimento dell’uranio.

In particolare il presidente Hassan Rouhani ha detto di aver “ordinato all’Organizzazione dell’energia atomica dell’Iran di prepararsi ad agire se necessario, in modo tale da assicurare, in caso di bisogno, che venga ripristinato il nostro arricchimento a livello industriale senza alcun limite”.

Allo stesso tempo, “se centreremo gli obiettivi dell’intesa in cooperazione con altri membri dellìintesa, allora l’accordo rimarrà in vigore”. Ovviamente, grande assente sarà l’America di Trump.