Buffett: tra azioni e bond sceglierei in meno di un nanosecondo. Bitcoin? Veleno per topi
“Se dovessi scegliere tra acquistare l’indice S&P 500 o acquistare i Treasuries Usa a 10 e 30 anni, impiegherei meno di un nanosecondo per posizionarmi sull’azionario”. Parola di Warren Buffett, numero uno di Berkshire Hathaway, che ha parlato nel corso di un’intervista rilasciata a “Squawk Box”.
Buffett, noto anche come oracolo di Omaha, ha motivato la sua scelta con una convinzione. “Sarà perchè i bond sono destinati a scendere molto”, ha detto da Omaha, Nebraska, dove lo scorso sabato 5 maggio si è tenuta l’assemblea degli azionisti della sua conglomerata Berkshire Hathaway.
Diverse le dichiarazioni che nelle ultime ore sono state rilasciate dal guru di Wall Street, presidente e amministratore delegato della holding, che per la prima volta dal 2009 ha chiuso un bilancio in rosso.
Esattamente, Berkshire Hathaway ha chiuso il primo trimestre dell’anno con una perdita netta di $1,14 miliardi, o $692 per azione di classe A, rispetto agli utili netti di $4,06 miliardi, o $2.469 per azione, del primo trimestre del 2017. Motivo? Le nuove regole contabili, che lo stesso AD Buffett ha definito “un incubo”, e che hanno costretto il gruppo a riportare guadagni ma anche perdite non realizzate relative ai portafogli di azioni e strumenti derivati.
Gli utili operativi, che escludono i risultati di alcuni investimenti, sono saliti invece a $5,29 miliardi, o $3.215 per azione di classe A dai $3,56 miliardi dell’anno precedente, o $2.163 per azione, in crescita del 48,7%. Battute le previsioni degli analisti, con quelli di Thomson Reuters che avevano previsto un utile operativo di $3.116 per azione di classe A.
Buffett ha rinnovato il proprio entusiasmo verso Apple, che si conferma la sua grande scommessa; ha parlato dell’errore commesso in merito ad alcuni titoli, come Google e Amazon; ha spiegato perchè non scommetterà mai su Microsoft; ha definito il Bitcoin “veleno per topi”.
La posizione di Buffett sul Bitcoin, già nota da tempo, è stata dunque ribadita di nuovo: lo scorso ottobre, l’oracolo di Omaha aveva definito la moneta digitale numero uno al mondo “una bolla”, impossibile da valutare, “visto che non è un asset che produce valore”.
Stavolta, Buffett è andato ancora più in là, definendo il trading delle criptovalute, “semplicemente, una demenza”.