Air France, Le Maire: così sparirà. No ricapitalizzazione, non prendiamo soldi dei francesi
Crisi profonda per Air France, per il ministro delle finanze francese rischierebbe addirittura l’estinzione.
“Se non vengono fatti gli sforzi necessari per portarla allo stesso livello competitivo di Lufthansa e altre grandi compagnie, sparirà”. Così Bruno Le Maire lancia l’allarme, in un’intervista rilasciata a Bfm Tv.
Le Maire esclude d’altronde che la Francia decida di buttare un salvagente alla compagnia aerea, dunque di ricapitalizzarla:
“Una ricapitalizzazione richiede i soldi dei francesi e io non prendo i soldi dei francesi per metterli in una compagnia che non è al necessario livello competitivo”.
Inevitabile il parallelismo con Alitalia, compagnia aerea italiana da anni in crisi, la cui vendita è congelata fino all’arrivo di un nuovo governo. A tal proposito, lo scorso 5 maggio si è messa in evidenza l’idea di Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, che ha consigliato di nazionalizzare l’azienda, in quanto mossa migliore rispetto a quella attuale di “far finta di venderla”.
“Nessun governo italiano avrà la forza di ristrutturare Alitalia – ha previsto Bernabò – A questo punto la nazionalizzi ed è meglio, ma non facciano finta di venderla altrimenti ogni volta è una pantomima: prima con Air France e poi con Lufthansa. Non lo faranno mai, perchè significa buttare per la strada un sacco di gente”.
Ancora Bocca:
“È la terza volta che facciamo finta di vendere Alitalia. I tedeschi lo hanno detto chiaro e tondo: non è che ce la compriamo e poi la ristrutturiamo noi; voi la ristutturate e poi noi la compriamo. E hanno detto chiaro e tondo: non è che ci tirate il bidone. Non si può fare come l’Ilva, dove adesso fanno lo sciopero perchè non vogliamo più l’acciaio”.
Tornando al caso di Air France, il ministro Le Maire è stato chiaro, dopo che la maggior parte dei dipendenti della compagnia aerea ha bocciato, nel corso di un referendum indetto ad hoc, il nuovo contratto proposto dai vertici del gruppo.
“Mi appello al senso di responsabilità di tutte le persone che sono coinvolte: l’equipaggio dei voli, il personale di terra, i piloti che chiedono aumenti delle paghe ingiustificati – ha detto – Assumetevi la vostra responsabilità. C’è in ballo la sopravvivenza di Air France”. In ogni caso, “non sarà lo Stato a pagare i debiti della società”.
Intanto, l’amministratore delegato di Air France Jean-Marc Janaillac ha rassegnato le proprie dimissioni dopo che la maggioranza dell’80,33% dei 46.771 dipendenti ha bocciato la proposta sui salari.
Il no, per la precisione, è arrivato dal 55,44% dei presenti, che ha rifiutato il nuovo contratto.
I sindacati hanno confermato lo sciopero indetto per le giornate di oggi, 7 maggio, e domani 8 maggio. Dal canto loro, i vertici di Air France stanno lavorando per assicurare che “quasi l’85% dei voli” sia operativo nella giornata di oggi, che si conferma il 14esimo giorno di quest’ultima ondata di scioperi.
I sindacati hanno chiesto un aumento degli stipendi del 5,1% solo per il 2018. Nel referendum, i lavoratori hanno rifiutato l’offerta di un incremento del 7% per i prossimi quattro anni.