Lavoro: aumentano gli occupati soprattutto tra i giovanissimi, ma disoccupazione ferma all’11%
Si conferma la ripresa dell’occupazione in Italia. A marzo si è registrato un nuovo aumento degli occupati, soprattutto tra i giovanissimi, nonostante la disoccupazione sia rimasta stabile all’11%. Leggendo con attenzione tali dati, però, emerge ancora una volta come la crescita riguardi soprattutto i lavoratori indipendenti e quelli a termine, mentre quelli a tempo indeterminato rimangono sostanzialmente stabili. Non solo.
Secondo i dati preliminari diffusi oggi dall’Istat, a marzo il numero degli occupati ha continuato a crescere (+0,3% rispetto a febbraio, pari a +62 mila), spingendo il tasso di occupazione a salire dello 0,2% al 58,3 per cento. La crescita è dovuta interamente alla componente maschile mentre per le donne, dopo l’aumento dei mesi precedenti, si è registrato un calo. Riguardo alle classi di età, l’aumento maggiore si vede per i giovani 25-34enni (+0,9 punti percentuali) e interessa tutti i range ad eccezione dei 35-49enni. Guardando alla tipologia di contratto, invece, si assiste a una ripresa degli indipendenti, che recuperano in parte la diminuzione osservata nei primi due mesi dell’anno e, in misura più lieve, dei dipendenti a termine, mentre restano sostanzialmente stabili i lavoratori a tempo indeterminato.
In questo quadro il tasso di disoccupazione è rimasto stabile all’11% a marzo, continuando a viaggiare sui livelli più bassi da settembre del 2012 ma sopra di 5 punti percentuali rispetto ai valori pre-crisi. In tal senso, l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolato che, se il tasso di disoccupazione si attestasse al 6%, il potere di acquisto delle famiglie registrerebbe un incremento di circa +40 miliardi di euro l’anno. Incremento che sarebbe in grado di rimettere in moto una domanda interna ancora in forte crisi, determinando così una ripresa della produzione e dando un ulteriore impulso alla crescita. Nell’Eurozona il tasso di disoccupazione è pari all’8,5%.
Notizie positive per i giovanissimi, il cui tasso di disoccupazione è sceso al 31,7%, toccando i minimi dal 2011.
Numeri tuttavia lontanissimi dal resto d’Europa, dove per i giovani la disoccupazione si ferma ad una media del 15,9%. Il Codacons sottolinea infatti che pur in presenza di una diminuzione del numero di giovani senza lavoro, l’Italia rimane saldamente ai vertici della classifica europea sulla disoccupazione giovanile: occupa infatti la terza posizione della graduatoria, preceduta solo da Grecia (45%) e Spagna (35,5%). Numeri lontanissimi dai tassi registrati ad esempio in Germania (6,2%), Paesi Bassi (7,2%) e Repubblica Ceca (7,5%).