Frenata dell’inflazione ad aprile, scendono i prezzi di luce e gas ma è stangata sugli alimentari
Frenata dell’inflazione in Italia. Secondo la stima preliminare dell’Istat, diffusa oggi, l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dello 0,5% su base annua, in deciso rallentamento rispetto a marzo (+0,8%). Gli analisti avevano previsto un’inflazione su base annua pari allo 0,7 per cento.
L’Istat spiega che il calo dell’inflazione è dovuto principalmente “all’inversione di tendenza dei prezzi dei beni energetici regolamentati” (da +5% a -1,1%). D’altra parte, proprio ad aprile è stato deciso il ribasso delle bollette di luce e gas. In calo anche i prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +2,5% a -0,7%), cui si aggiunge quello, meno marcato, dei prezzi dei servizi relativi alle comunicazioni (da +0,4% a -0,7%). Tuttavia, il rallentamento è stato in parte frenato dall’accelerazione dei prezzi dei beni alimentari che hanno registrato un balzo significativo: da +0,5% di marzo a +1,6% questo mese. L’inflazione di fondo, ossia al netto degli energetici e degli alimentari freschi, che è rallentata a +0,5% (era +0,7% nel mese precedente).
Il rallentamento dell’inflazione ha effetti sulla tasche degli italiani, in particolare fa scendere la maggiore spesa annua per la famiglia “tipo Istat” (da 2,4 componenti) a +152 euro, aggravio che si ferma a +196 euro se si considera un nucleo familiare da quattro persone. Secondo i calcoli dell’Unione Nazionale dei Consumatori, l’inflazione di aprile, per una coppia con due figli, significa avere una maggior spesa annua complessiva di 195 euro. Mentre per la coppia con 1 figlio, la tipologia di nucleo familiare ora più diffusa in Italia, la stangata è di 180 euro su base annua. Rincari minori invece per i pensionati con più di 65 anni, per i quali si registra un aggravio di spesa pari a 98 euro.
“Si tratta tuttavia di una illusione ottica – avverte il presidente di Codacons, Carlo Rienzi – perché il calo dell’inflazione è determinato dalla riduzione dei prezzi nel settore energetico. Un andamento del tutto diverso si registra per gli alimentari, che mettono a segno un vero colpo con i prezzi del comparto che si impennano del +1,6% su base annua”. Questo significa che per mangiare, e quindi per cibo e bevande, una famiglia media si ritrova a spendere 86 euro in più all’anno.