News Finanza Indici e quotazioni Milano sale di un punto percentuale, +2% di FCA dopo i conti

Milano sale di un punto percentuale, +2% di FCA dopo i conti

Pubblicato 26 Aprile 2018 Aggiornato 30 Maggio 2022 14:27

C’è troppa incertezza in Europa, la Banca Centrale Europea non ha discusso delle prospettive di politica monetaria. È quanto ha detto il chairman Draghi al termine del meeting dell’istituto con sede a Francoforte. In particolare, l’Eurotower non ha affrontato l’argomento di cosa fare del Quantitative Easing dopo settembre, quando finirà l’attuale fase di shopping da 30 miliardi di euro mensili. Il QE continuerà almeno fino alla fine di settembre, e comunque fino a quando sarà necessario, ovvero fino a quando si potrà parlare di aggiustamento sostenuto dell’inflazione.

In un simile contesto l’eurodollaro è sceso ai minimi da tre mesi a 1,21 mentre lo spread con i Bund, che ieri aveva segnato il livello minore dall’aprile 2016 a 110 punti base, ha terminato in quota 115 pb. Buone nuove anche dal Credit Default Swap sul debito italiano, ai minimi da quasi 4 anni a 83,730. Sempre per quanto riguarda il nostro Paese, il Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione del Documento di economia e finanza, ha detto che l’1,5% di crescita stimato per l’anno corrente rappresenta una “stima prudenziale”. I dati fanno pensare che il Pil “possa andare oltre le cifre che osserviamo adesso, almeno al 2%”.

Il Ftse Mib ha terminato la seduta a 24.039,63 punti, un punto percentuale in più rispetto al dato precedente. In particolare evidenza Mediaset (+2,44%), stoppata al rialzo nel corso della seduta, e Telecom Italia (+0,46%), in attesa dell’assemblea del 4 maggio che nominerà il nuovo Cda.

+2,03% per FCA nel giorno della trimestrale. “Risultati in linea con le nostre attese”. Così il Chief Executive Sergio Marchionne ha avviato la conference call di presentazione dei conti del primo trimestre. Tra gennaio e marzo la casa automobilistica ha registrato ricavi netti per 27 miliardi di euro, -2% rispetto a un anno prima (+9% al netto dell’impatto negativo dei cambi). L’utile netto ha segnato un aumento del 59% a 1.021 milioni di euro in scia della riduzione degli oneri finanziari e delle imposte sul reddito mentre il debito netto è migliorato di 1,1 miliardi rispetto a dicembre 2017 attestandosi a 1,313 miliardi. La società ha confermato i target 2018.

La buona intonazione del greggio (+0,86% a 73,86 $/barile per il Brent) ha sostenuto Saipem (+0,13%) e Tenaris (+0,39%), chiamata domani all’esame dei conti. Segno più anche per Enel (+1,23%), alle prese con l’asta per accaparrarsi la brasiliana Eletropaulo. Dopo l’incremento dell’offerta da 28 a 32 reais ed il successivo rilancio di Iberdrola da 29,4 a 32,1 reais per azione, il colosso elettrico italiano ha annunciato che Enel Brasil Investimentos Sudeste “ha ulteriormente migliorato i termini della sua offerta” portando il corrispettivo a 32,2 reais per azione.

Chiudono la carrellata i bancari, con il +0,63% di UniCredit e BPER, il +0,62% di Intesa Sanpaolo e il +1,06% di Banco BPM.