Fmi: zavorra debito globale, balza a nuovo record 225% Pil. E per Italia non si prevede più pareggio bilancio
La zavorra del debito continua a pesare sulle spalle del mondo intero. E’ quanto rende noto l’Fmi, attraverso la pubblicazione del rapporto Fiscal Monitor avvenuta oggi. Il carico del debito globale è diventato anche più pesante rispetto a quello precedente l’esplosione della crisi finanziaria del 2008-2009, in termini di Pil.
I numeri dicono tutto: il debito pubblico e privato è balzato nel 2016, ultimo anno per cui sono disponibili i dati, al 225% del prodotto interno lordo, in rialzo di 12 punti rispetto al precedente massimo storico, testato nel 2009. Record anche per l’ammontare totale, volato a $164 trilioni ($164.000 miliardi).
Così, stando a quanto riporta Bloomberg, ha commentato Vitor Gaspar, responsabile del dipartimento degli Affari fiscali del Fondo Monetario Internazionale:
“164 trilioni sono un numero enorme. Quando parliamo dei rischi che appaiono all’orizzonte, uno di questi ha a che fare con l’elevato livello dei debiti pubblici e privati”.
E in particolare è il debito del settore privato della Cina, spiega l’Fmi, ad aver innescato in gran parte la dinamica rialzista a livello mondiale. Di fatto, a partire dalla crisi finanziaria globale, la Cina ha inciso per quasi tre/quarti sull’incremento dei debiti privati”.
Una doccia fredda arriva in particolare per l’Italia, in fatto di conti pubblici: Washington non ritiene più che l’Italia riuscirà a raggiungere il pareggio strutturale di bilancio, diversamente da quanto aveva previsto lo scorso ottobre, a partire dal 2020. Il target sarà raggiunto, ma l’anno successivo, nel 2021.
Ora il Fondo guidato da Christine Lagarde prevede per il 2019 un deficit dello 0,8%. Rivisto inoltre al rialzo l’outlook sul deficit strutturale di quest’anno, dal -0,8% all’1,2%.
Nessun avanzo per il 2020 e 2021, anni per cui Washington aveva previsto un avanzo dello 0,1%, e per cui invece stima ora deficit rispettivamente dello 0,3% e dello 0,1%.
In generale, il Fondo oggi ha rinnovato l’appello agli stati affinché sfruttino al meglio il periodo attuale di crescita per rafforzare i propri conti.
“Un’azione decisiva è necessaria ora per rafforzare i cuscinetti fiscali, per beneficiare a pieno della fase di ripresa ciclica dell’attività economica”.