Siria, Berlusconi indossa le vesti del paciere. Ipotesi governo Presidente, si guarda a Casellati
Lo aveva già detto chiaramente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, poco prima che gli attacchi coordinati di Usa, Francia e Regno Unito colpissero le postazioni dell’arsenale chimico del presidente Bashar al-Assad in Siria.
“Contrasti nel commercio internazionale, le scadenze importanti e imminenti nell’Unione europea, l’acuirsi delle tensioni internazionali in aree non lontane dall’Italia richiedono con urgenza che si sviluppi e si concluda positivamente un confronto tra i partiti per raggiungere quell’obiettivo, quello di avere un governo nella pienezza delle sue funzioni”.
Ora che l’attacco contro la Siria è avvenuto e gli Stati Uniti non ne escludono altri, ora che lo scacchiere geopolitico globale si fa più complesso, presentando come opzione possibile una guerra “vera”, oltre a quella “commerciale”, l’urgenza di avere un governo italiano operativo, o comunque un governo italiano, si fa sentire ancora di più.
E’ in questa situazione che arriva la lettera, al Corriere della Sera, dell’ex premier e leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, l’ex premier con cui il M5S non vuole avere niente a che fare, e che fa della Lega il partito che rimane tra l’incudine e il martello, incerta se scegliere di rimanere fedele al centrodestra, o se formare un asse con Luigi Di Maio & Co.
“Caro direttore,
di fronte a una situazione complessa e drammatica come quella che si è determinata in Siria non si tratta di schierarsi da una parte o dall’altra, ma di ragionare e di agire su una possibile soluzione per evitare l’ulteriore aggravarsi della situazione. Per questo l’Italia avrebbe bisogno al più presto di un governo nella pienezza dei suoi poteri: non un governo qualsiasi, con una qualsiasi maggioranza parlamentare, ma un governo autorevole sul piano interno e internazionale, interlocutore riconosciuto e capace di farsi ascoltare delle maggiori potenze.
“Da occidentale che ama l’America e l’Europa credo che Putin non vada visto come avversario“, precisa Berlusconi, che cita anche Clausewitz:
“È del tutto scontato il fatto che l’opzione militare sia la peggiore delle soluzioni possibili ai conflitti politici: ultima ratio in alcuni casi nei quali, parafrasando Clausewitz, non ci siano altri mezzi per condurre una politica razionale, pericolosissima quando — come in questo caso — una politica univoca e razionale non c’è e non ci può essere data la complessità della situazione siriana e la quantità di attori e di interessi in gioco che investono non solo i Paesi limitrofi ma l’intero Medio Oriente”.
Insomma, Berlusconi indossa le vesti da paciere:
“Quindici anni fa il nostro governo mise intorno a un tavolo, a Pratica di Mare, Russia, Stati Uniti, Europa, in uno storico accordo che avrebbe potuto inaugurare una nuova epoca, di alleanza e non più di contrapposizione”.
Oggi un governo italiano autorevole, invita Berlusconi, “potrebbe riprendere a lavorare proprio in quella direzione, perché l’Italia proprio nel Mediterraneo ha grandi interessi in gioco ma ha anche un ruolo strategico imprescindibile”.
Una posizione, quella di Berlusconi, che sembra dar credito sempre di più a chi ritiene che lo stallo politico creato si risolverà in un governo del presidente, o, nelle parole stesse dell’ex premier, un “governo autorevole”, ” non un governo qualsiasi, con una qualsiasi maggioranza parlamentare”:
Ma Matteo Salvini, mentre la crisi del centrodestra è lampante, è chiaro: “Certo noi siamo contrari a governissimi e governoni”.
D’altro canto, nel corso della sua visita al Vinitaly, il leader del M5S commenta l’ipotesi di un mandato esplorativo alla presidente del Senato Elisabetta Casellati in modo laconico: “Questo lo decide il presidente”, tornando a corteggiare il PD:
“Noi non siamo fermi, lavoriamo per un contratto di governo sui temi, per capire gli obiettivi comuni tra il programma del M5S e quelli della Lega e del Pd. L’ipotesi di un governo del cambiamento la proponiamo anche al Pd, io voglio fare un appello al senso pratico a tutti, non ci si può fermare e bloccarsi sulle logiche politiche”.
E di nuovo la stoccata contro Berlusconi:
“Voglio che sappiate che il Movimento Cinque Stelle è al lavoro per un governo che dia risposte, chi si ostina a proporre un centrodestra unito propone una strada non percorribile e che può fare anche danno” all’Italia.
D’altro canto Salvini, che trascorre la domenica al Vinitaly – e che brinda anche con lo spumante “Di Majo Norante” con la battuta: “Dai che è di buon auspicio” – esprime stizza per la posizione del M5S: “Anche Di Maio, se continua a dire io, io, io o nessuno, non aiuta. Magari un bicchiere di rosso può servirgli”.
E, nel commentare l’apertura di Di Maio al Pd, fa un brindisi: “Auguri. Un bel brindisi con un vino scaduto prodotto in Romania finto italiano al governo Pd-Cinquestelle”.
Nelle ultime ore prende la parola anche Giovanni Toti che, nel programma di Gianni Minoli a Faccia a Faccia su la 7, dice ritenere possibile che nel corso della prossima settimana Mattarella possa affidare un incarico esplorativo sulla formazione del nuovo Governo Casellati (Forza Italia, eletta da centrodestra e Cinque Stelle). “Casellati è una donna di grande equilibrio e anche esperienza” .
Mentre Salvini, sul governo del Presidente, aveva già detto la sua venerdì scorso:
“Noi appoggiamo un governo che rispetta quello che gli italiani ci hanno chiesto di fare. I governi tutti insieme, per tirare a campare e occuparsi solo di legge elettorale li facciano senza la Lega”, ha detto, intervistato dal Tg1:
“Se i cinque stelle e Forza Italia continuano a bisticciare gli uni con gli altri o la smettono e si fa partire un governo che fa, oppure l’unica via è tornare a votare”.