Scandalo Facebook: scatta il risarcimento danni? Scopri se i tuoi dati sono stati violati
Gli utenti di Facebook coinvolti nello scandalo di Cambridge Analytica potrebbero ricevere un risarcimento danni per la raccolta e l’utilizzo improprio dei propri dati. Il risarcimento è infatti tra le tre richieste avanzate dalle cinque organizzazioni europee di consumatori indipendenti di Euroconsumers che oggi hanno incontrato a Bruxelles i rappresentanti del social network.
In particolare, le organizzazioni di consumatori Altroconsumo, Test-Achats, OCU, DecoProteste e Proteste Brasil hanno formulato tre richieste a nome del milione e mezzo di consumatori iscritti che rappresentano: un risarcimento congruo per tutti i consumatori colpiti direttamente dallo scandalo Cambridge Analytica, un risarcimento per tutti gli altri consumatori che potrebbero essere vittime dell’uso improprio dei dati da parte di altre app che operano sulla piattaforma Facebook (su cui le indagini sono in corso), e infine una modalità che possa effettivamente rendere gli utenti unici e soli gestori dei propri dati. Uno strumento che permetta ai consumatori di decidere davvero dove, quando e con chi condividerli, quando smettere di farlo e quando rientrarne in possesso. Facebook avrà ora due settimane di tempo per rispondere e fornire indicazioni sulle tre richieste avanzate.
Nel frattempo continua a pendere la diffida formale inviata dalle cinque organizzazioni il 21 marzo scorso. E prosegue anche l’indagine dell’Antitrust italiano che la scorsa settimana ha aperto un’istruttoria per presunte pratiche commerciali scorrette contro il colosso social sulla raccolta e l’uso dei dati personali degli utenti (Leggi QUI). Mentre alcune associazione dei consumatori, tra cui il Codacons, si sono attivate per far scattare una class action.
Lo scandalo Datagate, scoppiato a fine marzo, riguarda la raccolta di dati su milioni di utenti Facebook dalla società di ricerche Global Science Research (Gsr) attraverso una App e la vendita a Cambridge Analytica, gruppo che ha lavorato per la campagna elettorale di Donald Trump. La vicenda vedrebbe coinvolti 87 milioni di utenti, secondo quanto ha dichiarato Mike Schroepfer, chief technology officer di Facebook. Gli utenti italiani sarebbero in tutto 214.134.
Per capire se i propri dati sono stati utilizzati da Cambridge Analytica ed eventualmente aderire alla class action è emersa nelle ultime ore una procedura, suggerita dalla stessa Facebook. Il social network ha infatti diffuso un link attraverso il quale gli iscritti al social network possono verificare se sono stati coinvolti nello scandalo Datagate: https://www.facebook.com/help/1873665312923476?helpref=search&sr=1&query=cambridge. “Invitiamo tutti gli iscritti a Fb a collegarsi all’apposito link e accertare il proprio coinvolgimento nello scandalo Datagate – afferma il presidente di Codacons, Carlo Rienzi – Chiunque risulterà positivo alla verifica potrà aderire alla class action promossa dal Codacons e ottenere il risarcimento danni da Facebook per uso illecito dei dati personali”.