Piazza Affari euforica con spegnersi timori guerra commerciale, in volata Fca e Mps
Prepotente rally per Piazza Affari nella penultima seduta della settimana in virtù dello smorzarsi delle tensioni legate al rischio guerra commerciale tra Usa e Cina. L’indice Ftse Mib ha chiuso in rialzo del 2,35% a 22.969 punti, sui massimi a due mesi.
Il mercato ha accolto con favore le parole del consigliere economico del presidente Donald Trump, Larry Kudlow, che ha detto che l’amministrazione sta “negoziando” con Pechino e non è impegnata in una guerra commerciale.
Importante sponda dall’ulteriore restringimento dello spread con il differenziale di rendimento tra BTP e Bund sceso a quota 121 punti base e il rendimento del Btp decennale all’1,73%, sui minimi dal 12 dicembre 2017.
A Milano in volata FCA (+4,84% a 18,46 euro) che ha annunciato di aver autorizzato i vertici del gruppo a sviluppare e rendere operativo un piano per lo spin off di Magneti Marelli. Agli azionisti di FCA saranno distribuite le azioni di una nuova holding company Magneti Marelli. La separazione dovrebbe essere completata per fine 2018 o inizio 2019 e le azioni di Magneti Marelli saranno quotate presso Borsa Italiana.
Sotto i riflettori anche Telecom Italia scattata in avanti del 5,22% grazie alle ultime indiscrezioni stampa che vedono Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) pronta ad entrare nell’azionariato con una quota fino al 5 per cento. Secondo quanto riferisce Il Messaggero, un cda straordinario odierno di Cdp dovrebbe approvare l’ingresso nel capitale di Tim con una quota tra il 2% e il 5%: ai valori attuali l’impegno sarebbe di 550 milioni di euro. Secondo gli analisti di Equita un ingresso di Cdp in Tim avvalorerebbe un progetto di separazione legale e poi cessione parziale della rete “che potrebbe favorire una fusione con Open Fiber. Questo percorso avrebbe il merito di far emergere il valore dell’asset rete”.
Prepotente scatto infine per Mps, arrivata a salire del 9% nel corso della seduta. Il mercato ha accolto bene le rassicurazioni arrivate dall’ad Marco Morelli che a Londra ha incontrato la comunità finanziaria affermando che il piano di ristrutturazione sta procedendo come previsto. Nessun commento sulle voci relative a una possibile aggregazione. Indiscrezioni odierne rimarcano come dai vertici di Mps si esclude che la Bce possa avanzare ulteriori richieste e non ci sarà un altro aumento di capitale.