Davos: ritrovata fiducia su crescita globale per i ceo, italiani tra i più ottimisti. Ansia su rischi geopolitici (survey PwC)
Sono partiti ufficialmente i lavori della 48esima edizione dell’assemblea annuale del World Economic Forum (Wef), ospitata come ogni anno dalla cittadina di Davos nelle Alpi svizzere. Un’edizione che vede una partecipazione senza precedenti, con ben 70 capi di Stato, 38 i capi in rapprseentanza delle principali organizzazioni internazionali, e più di 1.900 business leader per settore privato. Senza dubbio, il personaggio più atteso è il presidente statunitense, Donald Trump, che si presenta in Svizzera dopo avere sbloccato la situazione dello shutdown governativo, che aveva messo in forse la sua presenza al Wef 2018. A qualche giorno dal suo discorso ufficiale previsto per venerdì 24 gennaio, sono le indiscrezioni a tenere banco sulla stampa nazionale e internazionale: Secondo quanto trapela da Washington Davos potrebbe, infatti, diventare il palcoscenico ideale, con la giusta platea, per sbandierare i successi di un anno di preseidenza (da ultima la riforma fiscale Usa).
E in attesa delle dichiarazioni che arriveranno dalla Svizzera, è l’ottimismo a prevalere tra i ceo mondiali sull’assetto economico globale. Un sentiment che migliora anche tra i ceo italiani. È la principale evidenza che emerge dall’annual global ceo survey di PwC, analisi che fotografa il livello di fiducia nello sviluppo globale e del proprio business di circa 1.300 ceo in 85 paesi – tra cui 112 ceo italiani – presentata alla vigilia del World Economic Forum di Davos.
Il 57% dei ceo a livello mondiale si dichiara fiducioso nella crescita dell’economia globale nei prossimi 12 mesi (quasi il doppio rispetto al 29% dello scorso anno), registrando l’incremento più elevato da quando PwC ha avviato nel 2012 l’analisi circa le attese sulla crescita globale. Fiduciosi anche i ceo nostrani: il 59% ritiene che l’economia globale migliorerà nei prossimi 12 mesi, 23 punti percentuali in più rispetto al dato 2017 del 36%.
“L’ottimismo dei CEO nell’economia globale è dovuto alla forza degli indicatori economici. Un atteggiamento che non ci sorprende affatto, considerato il boom dei mercati azionari e la previsione che il PIL andrà a crescere in gran parte dei paesi più importanti al mondo”, ha dichiarato Bob Moritz, presidente di PwC.
E per l’Italia Nicola Anzivino, Partner di PwC, ha sottolineato: “Le società italiane stanno chiudendo un buon 2017 e i budget 2018 sono tutti a segno positivo, i CEO italiani sono particolarmente ottimisti sulla crescita internazionale delle loro aziende e gli investimenti in innovazione stanno portando i frutti desiderati. Molti stanno finalmente guardando all’estero anche per acquisizioni e dando vita a JV con partner strategici internazionali, oltre a valutare l’opportunità della quotazione in Borsa. Insomma, un contesto favorevole che finalmente premia il manifatturiero italiano e le società di servizi più innovative del nostro Paese”.
Minacce alla crescita: i ceo temono fattori geopolitici e cybersecurity
Nonostante prevalga l’ottimismo nell’economia globale, non mancano degli elementi di ansia su una gamma molto più ampia di minacce commerciali e socioeconomiche. Secondo il sondaggio di PwC, i ceo si dichiarano “estremamente preoccupati” circa l’incertezza geopolitica (40%), le minacce legate alla cyber sicurezza (40%), il terrorismo (41%), la disponibilità di competenze chiave (38%) e il populismo (35%). Tale fattori superano le preoccupazioni più strettamente legate al business, come la volatilità dei cambi (29%) e il cambiamento nel comportamento del consumatore (26%).