Finanza Personale Bonus 100 euro, le novità dall’Agenzia delle Entrate: chi può averlo e come

Bonus 100 euro, le novità dall’Agenzia delle Entrate: chi può averlo e come

11 Ottobre 2024 15:37

Nelle ultime settimane si è parlato molto del Bonus Natale, ovvero un aumento in busta paga pari a 100 euro che verrà erogato insieme alla tredicesima per i dipendenti che soddisfano determinati requisiti.

Dopo giorni di incertezze riguardo alle tempistiche e alle condizioni, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una circolare che chiarisce tutti i dettagli. Facendo luce anche sulla questione unioni civili, un tema che nei giorni scorsi aveva infiammato il dibattito pubblico; secondo le prime indiscrezioni, infatti, le coppie di fatto sembrava fossero escluse dal ricevere il bonus, mentre invece la nota dell’Agenzia chiarisce che anche loro possono usufruire dei 100 euro.

Chi può riceverlo: il caso delle coppie civili

L’Agenzia delle Entrate sottolinea che il bonus di Natale sarà erogato ai lavoratori dipendenti che rispettino, contemporaneamente, le seguenti condizioni: “abbiano, nell’anno d’imposta 2024, un reddito complessivo non superiore a 28mila euro“; “abbiano il coniuge, non legalmente ed effettivamente separato, e almeno un figlio, anche se nato fuori del matrimonio, riconosciuto, adottivo o affidato, entrambi (coniuge e figlio) fiscalmente a carico” oppure, “in alternativa, abbiano almeno un figlio, fiscalmente a carico, in presenza di un nucleo familiare cosiddetto monogenitoriale”.

L’Agenzia nella nota ha inoltre precisato che per coniuge si intende anche i partner delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, visto che nei giorni scorsi c’erano state polemiche in merito. “La situazione di convivenza more uxorio non preclude, ferma restando la sussistenza degli altri requisiti, la spettanza del bonus”, specifica la circolare.

Invece, il bonus non spetta al lavoratore dipendente nei casi in cui il figlio fiscalmente a carico abbia due genitori conviventi, sia che vivano insieme in una relazione affettiva stabile e formalizzata all’anagrafe comunale, sia che convivano senza tale formalizzazione. Lo stesso vale per i lavoratori separati che convivono con un terzo soggetto. Infine, per ottenere il bonus, il lavoratore deve avere una “capienza fiscale”, ossia un’imposta lorda sui redditi da lavoro dipendente superiore all’importo delle detrazioni per lavoro dipendente.

Quanto vale il bonus e perchè puoi ricevere meno di 100 euro

Il bonus di Natale può arrivare a un massimo di 100 euro, importo netto in quanto non soggetto a tassazione. Ma l’ammontare viene “riproporzionato” in base al periodo lavorativo del 2024: quindi, chi ha lavorato per tutto l’anno riceverà 100 euro, mentre chi ha lavorato solo sei mesi ne riceverà 50 e così via. Tuttavia, il calcolo non dipende dall’orario di lavoro, quindi non ci sarà alcuna riduzione per chi ha lavorato part-time. I giorni per i quali spetta il bonus coincidono con quelli che hanno dato diritto alla retribuzione.

L’Agenzia delle Entrate precisa che, in ogni caso, nessuna riduzione del bonus deve essere effettuata in presenza di particolari modalità di articolazione dell’orario di lavoro (ad esempio il part-time orizzontale, verticale o ciclico). In presenza di più redditi di lavoro dipendente, nel calcolare il numero dei giorni per i quali spetta il bonus, i giorni compresi in periodi contemporanei devono essere computati una sola volta.

Come richiederlo

Per ottenere il bonus da 100 euro, il dipendente deve presentare una richiesta scritta al datore di lavoro, dichiarando di avere diritto al beneficio. In questa autocertificazione vanno indicati il codice fiscale del coniuge a carico (se presente) e dei figli fiscalmente a carico. È necessario dichiarare esplicitamente il rispetto dei requisiti di reddito e familiari previsti dalla normativa.

Se un lavoratore ha rispettato i requisiti ma non ha più un impiego al momento dell’erogazione, potrà detrarre l’importo spettante nella prossima dichiarazione dei redditi. Al contrario, se un dipendente riceve un importo troppo elevato e l’azienda non può restituire la quota eccedente, dovrà restituirla attraverso la dichiarazione dei redditi.