Finanza Personale Casa Affitti brevi, prorogato al 1° gennaio 2025 il termine per ottenere il Cin

Affitti brevi, prorogato al 1° gennaio 2025 il termine per ottenere il Cin

22 Ottobre 2024 15:49

Gli affitti brevi tornano in primo piano per il rinvio dei termini per ottenere il Cin all’inizio del 2025. Il ministero del Turismo ha, infatti, annunciato la proroga dell’obbligo del Codice Identificativo Nazionale (Cin) proprio per gli affitti brevi, posticipando l’entrata in vigore al 1° gennaio 2025. In una nota, il Ministero ha spiegato che la decisione permette di uniformare la scadenza per l’ottenimento del Cin. A partire da questa data, chi non si adeguerà sarà soggetto alle sanzioni previste dalla normativa. Viene così armonizzato il diverso calendario annunciato nelle ultime settimane, stabilendo l’obbligo e le relative sanzioni dal prossimo gennaio.

I motivi del rinvio e i numeri

Il ministero del Turismo ha annunciato la proroga del termine, sottolineando che la decisione è stata presa “in considerazione della precipua finalità della Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR), volta in particolare ad assicurare la tutela della concorrenza e della trasparenza del mercato, la sicurezza del territorio e il contrasto a forme irregolari di ospitalità e visto l’obiettivo di garantire sia il buon funzionamento dell’innovativo sistema di interoperabilità tra banche dati, sia l’affidabilità e la sicurezza dei portali telematici sui quali vengono pubblicati gli annunci”.

“L’individuazione di un termine unico – ha spiegato il Ministero – è finalizzata altresì a garantire uniformità di trattamento nei confronti degli utenti finali della BDSR, ovverosia i titolari di strutture ricettive e di unità immobiliari ad uso abitativo offerti in locazione tenuti all’acquisizione del Cin”.

Secondo i dati aggiornati del ministero del Turismo al 22 ottobre, in Italia risultano registrate 538.674 strutture per l’ottenimento del Codice Identificativo Nazionale (Cin), con 278.278 codici già rilasciati, pari al 51,66% del totale. Sebbene sia stata superata la soglia della metà, il ritmo di registrazione è considerato lento, il che ha portato alla proroga del termine entro cui proprietari e gestori dovranno conformarsi alle normative. Le sanzioni, che ora scatteranno dal 1° gennaio 2025, prevedono multe comprese tra 800 e 8.000 euro. Questa nuova regolamentazione si affianca alle normative locali già esistenti, aumentando gli oneri amministrativi per i proprietari.

La nuova scadenza

Il termine unico del 1° gennaio 2025 è stato introdotto per uniformare la normativa in tutta Italia e allinearsi con le direttive europee, agevolando il coordinamento tra le autorità nazionali e le piattaforme di locazione online. Inizialmente, per le nuove strutture, le sanzioni per chi non si adeguava avrebbero dovuto scattare dal 2 novembre 2024, mentre per quelle già presenti nelle piattaforme regionali la scadenza era fissata al 1° gennaio 2025. Ora, però, questa data diventa l’unica scadenza per tutti. Il Ministero del Turismo ha fornito le istruzioni: occorre accedere alla piattaforma bdsr.ministeroturismo.gov.it utilizzando Spid o Cie.

La Banca Dati delle Strutture Ricettive permette a imprese, gestori e proprietari di immobili di ottenere il Cin. Con il progressivo caricamento dei dati regionali relativi agli immobili già registrati, i titolari e gestori possono verificare le informazioni, apportare eventuali modifiche e richiedere il Cin. Il decreto del 6 giugno 2024 stabilisce le procedure per garantire l’interoperabilità tra la banca dati nazionale e quelle locali che già raccolgono informazioni sugli immobili destinati a locazioni brevi o turistiche. Questo provvedimento regola anche l’assegnazione del Cin.

Come fare richiesta Cin

Il Codice Identificativo Nazionale è obbligatorio per le unità immobiliari ad uso abitativo destinate a:

  • contratti di locazione per finalità turistiche,
  • affitti brevi (non solo in forma imprenditoriale),
  • strutture turistico-ricettive alberghiere ed extralberghiere.

Tramite la procedura telematica, è possibile operare come:

  • Titolare, gestore o delegato di una struttura ricettiva per ottenere il Cin
  • Cittadino che desidera verificare l’esistenza di un Cin per una struttura ricettiva
  • Regione, Provincia Autonoma o Comune per verificare i dati delle strutture sul proprio territorio

È disponibile anche un manuale d’uso dedicato alle strutture ricettive e, in caso di necessità, è possibile contattare il servizio di assistenza. Per le strutture già registrate a livello locale con un Cin o altro codice, una volta che gli enti hanno caricato i dati, è possibile visualizzare l’elenco delle strutture associate al proprio codice fiscale, completare i dati mancanti e richiedere il Cin. Tuttavia, i dati già compilati da Regioni o Province Autonome non sono modificabili tramite la piattaforma Bdsr.