Bonus sicurezza, come proteggere la casa risparmiando il 50%
Lo scopo e l’utilità del bonus sicurezza è quello di rendere le abitazioni degli italiani a prova di ladri.
La misura, che dovrebbe rendere maggiormente impenetrabili le case, permette di ottenere uno sgravio del 50% dei costi sostenuti per le opere.
La detrazione, che può essere usufruita direttamente in dichiarazione dei redditi, rientra pienamente nelle logiche delle altre misure che sono state introdotte dal Governo guidato da Giorgia Meloni.
Possono usufruire del bonus sicurezza tutti i contribuenti tenuti al pagamento dell’Irpef. Non sono previsti dei limiti reddituali per potervi accedere.
Bonus sicurezza, le spese coperte
Ma quali sono le spese che sono coperte direttamente dal bonus sicurezza? Gli interventi coperti sono l’installazione o la sostituzione di sistemi di allarme e i sensori di rilevamento di intrusioni. La misura copre inoltre:
- videocamere;
- casseforti;
- citofoni;
- porte blindate;
- saracinesche;
- inferriate;
- rilevatori di fumo;
- serrature;
- lucchetti.
Negli ultimi anni la domotica sta effettuando dei veri e propri passi da gigante e riesce a garantire una maggiore sicurezza degli immobili.
Stanno prendendo sempre più piede i sistemi di monitoraggio a distanza della casa, i rilevatori di gas e liquidi ed i sistemi di allarme.
Abbiamo citato solo alcuni dei congegni che possono essere applicati ai nostri immobili.
Il bonus sicurezza può essere utilizzato per sfruttare le tecnologie più recenti. I potenziali beneficiari lo possono sfruttare per installare sistemi più recenti, nel caso in cui possedessero delle apparecchiature datate.
Il bonus sicurezza ha un obiettivo chiaro: quello di rendere le case più sicure, o almeno il più possibile.
La spesa massima coperta dalla misura è pari a 96.000 euro, detraibile al 50% dall’Irpef in 10 rate annuali di pari importo.
È possibile accedere alla misura sino alla fine del 2024: per potervi accedere è necessario dichiarare i dati fiscali di chi sostiene le spese e i dati fiscali del beneficiario.
Gli interventi devono pagati attraverso un sistema tracciabile: carta di credito, di debito o bonifico. Nel caso in cui si decida di utilizzare quest’ultimo sistema è necessario elencare:
- codice fiscale o la partita Iva di chi ha effettuato i lavori;
- causale del versamento;
- numero della fattura, la data di emissione e l’importo della stessa.
I soggetti che possono richiedere la misura
Possono accedere alla misura quanti sono tenuti a pagare l’Irpef.
Hanno la possibilità di presentare la domanda per accedere al bonus sicurezza i proprietari di un immobile ed i soci di cooperative.
La domanda può essere presentata anche da chi ha diritti su un immobile come, per esempio, familiari, conviventi o coniugi (anche separati).
L’agevolazione non deve essere confusa con il bonus ristrutturazione: quello sulla sicurezza può essere richiesto da chi abbia svolto unicamente dei lavori per aumentare la sicurezza della propria casa e senza avere disposto interventi di altro tipo.