Case green, l’ennesimo regalo dell’Ue a Germania e Francia
Tra i 3,1 ed i 3,7 milioni di abitazioni saranno coinvolti dalla direttiva europea sulla casa green, una vera e propria stangata, rispetto almeno a quanto potrebbe avvenire in Germania o in Francia.
La direttiva europea, che punta all’efficientamento energetico degli immobili, condizionerà le tasche e la vita degli italiani nel corso dei prossimi anni.
La direttiva europea sulle case green impatterà in maniera maggiore nel nostro paese rispetto a quanto accadrà in Francia e Germania:
questa, purtroppo non è una novità. Parigi e Berlino riescono a plasmare a loro piacimento le normative europee, cosa che Roma, fino ad oggi, non è riuscita a fare nello stesso modo.
Case green, quanto ci potrebbero costare
Secondo una prima stima dell’Ance, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili, potrebbero ammontare a nove milioni gli immobili da dove rendere più efficienti, sotto il profilo energetico.
Stiamo parlando di qualcosa come il 60% del patrimonio nazionale.
La direttiva europea sulla case green potrebbe abbattersi come una mannaia su molti edifici:
il rischio è che quelli in classe energetica G possano essere espulsi dal mercato, mentre quelle in classe F e E possano richiedere degli interventi colossali.
La nuova normativa europea sulla case green sembra essere costruita su misura per la Francia e la Germania, che, ormai, da dieci anni stanno continuando a spingere sull’efficientamento energetico.
Sicuramente a condizionare in maniera diversa Italia, Francia e Germania sono le varie dinamiche di mercato:
nel nostro paese, buona parte dei cittadini è proprietaria di casa, mentre nelle altre due nazioni l’utilizzo del sistema degli affitti ha portato la proprietà immobiliare a concentrarsi nelle mani di alcune società di real estate, le quali, ovviamente, hanno avuto più fondi a disposizione per l’efficienza energetica.
Quasi la metà degli interventi del Pnrr – 107,7 miliardi pari al 48% dei 222 miliardi di euro stanziati – coinvolge direttamente il settore delle costruzioni.
Questi fondi sono destinati ad accompagnare la rivoluzione verde e digitale delle infrastrutture. Diventa difficile immaginare e pensare nuovi interventi di tale profondità.
In un primo momento la direttiva sulle case green coinvolgerà unicamente il 15% degli immobili meno efficienti.
Senza dubbio, però, la spesa per l’Italia rischia di essere molto più alta rispetto a quella prevista per Francia e Germania.
Portare questi immobili alla classe E comporterà una spesa complessiva di 60 miliardi di euro, dei quali 40 sono destinati al residenziale.
L’Europa a trazione franco-tedesca
Le case green sono solo uno dei tanti esempi che mostrano come, nella realtà dei fatti, l’Europa sia a trazione franco-tedesca.
Un caso recente è costituito dai nuovi allentamenti agli aiuti di Stato, che sono in via di discussione per la gestione europea all’Inflation Reduction Act statunitense.
Nel corso del 2022, su un valore complessivo di oltre 670 miliardi di euro di aiuti di Stato approvati, il 53% era imputabile alla Germania, il 25% alla Francia e solo il 7% all’Italia.
Nel caso in cui ci venissero decisi nuovi allentamenti proprio ora, così come era successo durante il Covid 19, andando a modificare le regole su debito e bilancio – riportandole, quindi, a quelle dell’epoca pre-pandemica – creerebbe una distorsione favorevole a Germania e Francia.
Nel corso della sua recente visita ad Algeri, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato:
Preoccupa che l’Ue pensi di poter risolvere il problema della scarsa competitività delle nostre aziende, anche a fronte degli ingenti investimenti degli Usa alle loro aziende, solo con un allentamento della normativa sugli aiuti di stato. Determinerebbe una distorsione del mercato interno.