Mutui, manovra: si potrà passare dal tasso variabile a quello fisso
La Legge di Bilancio 2023 va incontro alle famiglie che hanno sottoscritto un mutuo per l’acquisto o la ristrutturazione della casa. Viene ripristinata una norma del 2012, che permette ai titolari di un mutuo a tasso variabile di passare al tasso fisso. A spiegare l’emendamento alla Manovra ci ha pensato Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia.
Questa particolare norma, che poteva essere applicata fino alla fine del 2012, permette, oggi, di cambiare il tasso del proprio finanziamento ipotecario alle famiglie in possesso di alcuni requisiti. Il primo è strettamente legato all’ISEE, che non deve superare i 35.000 euro. Il secondo, invece, è strettamente legato al valore dello stesso mutuo, che non deve superare i 200.000 euro. Il terzo requisito, invece, è quello del pagamento delle rate: l’intestatario del mutuo non deve aver mai registrato dei ritardi nel loro saldo.
Mutuo casa: si potrà passare dal variabile al fisso
Un’importante novità viene introdotta dalla Legge di Bilancio per chi ha sottoscritto un mutuo casa. Tra gli emendamenti alla Manovra c’è l’inserimento di norma che permette agli intestatari di un mutuo di passare con maggiore facilità dal tasso variabile a quello fisso. Devono, però, essere rispettate alcune condizioni. A darne notizia è stato Giancarlo Giorgetti, nella sua veste di Ministro dell’Economia. Giorgetti, nel corso dell’intervento in Commissione Bilancio della Camera del 18 dicembre 2022, ha spiegato che “viene ripristinata una vecchia norma del 2012 che permette per i contratti dei mutui ipotecari di tornare dal tasso variabile al tasso fisso”.
Entrando un po’ più nel dettaglio, la norma citata è l’articolo 8, comma 6 della Legge 106 del 2011, che poteva essere applicata fino al 31 dicembre 2012. I mutui interessati da questa disposizione erano quelli che erano stati stipulati fino a quando era entrata in vigore la suddetta disposizione. Grazie alla Legge di Bilancio 2023, quindi, potrebbe essere estesa questa possibilità anche ai mutui stipulati prima dell’entrata in vigore della Manovra 2023.
I requisiti per poter accedere alla misura
Per poter passare dal tasso variabile a quello fisso del proprio mutuo, il soggetto interessato deve essere in possesso di alcuni requisiti, che sono i seguenti:
- Isee inferiore a 35.000 euro;
- importo del mutuo non superiore a 200.000 euro;
- le rate devono essere sempre state pagate regolarmente.
Per poter cambiare il tasso del proprio mutuo, quindi, non bisogna mai essere stati in ritardo con il pagamento delle rate. Al momento, però, rimane ancora da chiarire come debbano essere gestite le eventuali sospensioni delle rate nel periodo del Covid. Non è ancora certo, ma sembra ragionevole che si possa comunque accedere ai benefici della misura, anche se si è beneficiato della suddetta sospensione, una volta che sia stato approvato in via ufficiale l’iter parlamentare.
Entrando un po’ più nel dettaglio, Giorgetti su questa norma ha spiegato che “la rinegoziazione assicura, in funzione delle esigenze del cliente, per un periodo pari alla durata residua del finanziamento o, con l’accordo del cliente, per un periodo inferiore, l’applicazione di un tasso annuo nominale fisso non superiore al tasso che si ottiene in base al minore tra l’IRS in euro a 10 anni e l’IRS in euro di durata pari alla durata residua del mutuo ovvero, se non disponibile, la quotazione dell’IRS per la durata precedente, riportato alla data di rinegoziazione alla pagina ISDAFIX 2 del circuito Reuters, maggiorato di uno spread pari a quello indicato, ai fini della determinazione del tasso, nel contratto di mutuo“.