Chi può andare in pensione nel 2023. Età e caratteristiche richieste
Uscire dal lavoro e andare in pensione nel 2023: quali sono le regole da rispettare. E soprattutto cosa cambia rispetto a quest’anno. Per i diretti interessati, dal 1° gennaio si aprono nuove possibilità e nuove prospettive. In questi giorni, il governo guidato da Giorgia Meloni sta lavorando proprio sul tema pensioni: l’idea, che sta circolando in queste ultime settimane, è quella di fare diversi aggiustamenti, soprattutto per quanto concerne Opzione Donna.
Ma cosa devono aspettarsi sul fronte della propria pensione i lavoratori? Quali sono le nuove prospettive e cosa può accadere? Scopriamolo.
In pensione nel 2023: ecco chi potrà andarci
Potranno andare in pensione nel 2023 i lavoratori che sono nati nel 1956. Il prossimo anno avranno raggiunto i 67 anni e, quindi, potranno contare sull’età anagrafica per poter uscire tranquillamente dal mondo del lavoro. È necessario ricordare che, oltre all’età anagrafica, i diretti interessati dovranno aver maturato almeno vent’anni di contributi. Questo è un requisito necessario per poter lasciare il lavoro.
Anche i lavoratori nati nel corso degli anni Sessanta potranno andare in pensione. Potranno andare in quiescenza quanti siano nati nel biennio 1964-1965: devono, però, aver raggiunto determinati requisiti. I lavoratori nati nel 1962 e nel 1963 e le lavoratrici nate nel 1963 e nel 1964 hanno la possibilità di andare in pensione nel caso in cui avessero iniziato a lavorare a 18 anni o prima. In questo caso devono aver maturato 41 o 42 anni e 10 mesi di contributi. Potranno, quindi, liberamente ritirarsi dal mondo del lavoro le persone che hanno iniziato a lavorare tra il 1980 (uomini) e il 1982 (donne).
Gli altri lavoratori
Le prospettive e le speranze per i lavoratori, comunque, non finiscono qui. Ci sono atre soluzioni anche per quanti siano nati nel periodo compreso tra il 1960 ed il 1967. Le persone nate nel 1960 – e che, quindi, il prossimo anno compiranno 63 anni – possono accedere all’Ape Sociale, una misura che è stata prorogata per tutto il 2023. Questa particolare soluzione è riservata a quelle categorie di lavoratori con determinate problematiche:
- disoccupati;
- caregiver;
- invalidi almeno al 74%;
- lavoratori che svolgono mansioni gravose.
Nel 2023 avranno 62 anni le persone che sono nate nel 1961: con 41 anni di contributi avranno la possibilità di accedere a Quota 103. Le persone nate tra il 1961 e il 1962 avranno la possibilità, compiuti i 61 anni e sette mesi, di ottenere il pensionamento anticipato, nel caso in cui svolgano degli impieghi notturni o un lavoro usurante.
Per quanti sono nati nel periodo compreso tra il 1965 ed il 1967 c’è un’ulteriore possibilità. Nel caso in cui abbiano maturato 41 anni di contributi, dei quali uno corrisponda ad un anno di lavoro svolto in minore età e che, adesso, appartengano a una delle categorie disagiate, possono uscire dal mondo del lavoro.
Nel caso in cui il govern dovesse decidere di mettere la soglia dei 60 anni ad Opzione Donna, le lavoratrici nate nel 1962 potranno andare in pensione.