Inflazione e caro bollette: quanto si spenderà di più nel 2023
Saranno l’inflazione e il caro bollette a pesare principalmente sulle tasche degli italiani nel 2023, che complessivamente arriveranno a spendere qualcosa come 2.380 euro in più per ogni nucleo familiare. Il 2022 non è stato sicuramente un anno facile, le famiglie hanno dovuto affrontare una situazione economica particolarmente difficile.
A questo punto la domanda è lecita: cosa accadrà nel corso del nuovo anno? Cosa ci riserverà il 2023? Le prime anticipazioni non sono buone. L’inflazione continuerà a perseguitarci nel corso dei prossimi dodici mesi, con i conseguenti rincari. Secondo Federconsumatori ogni singola famiglia potrebbe arrivare a spendere qualcosa come 2.380 euro in più.
Inflazioni e caro bollette, le preoccupazioni del 2023
Le preoccupazioni per il 2023 sono legate principalmente al caro bollette e all’inflazione. I timori dei consumatori non sono legati unicamente ai costi di luce e gas, ma a tutto il comparto dell’energia. Secondo Federconsumatori i rialzi dei costi di gas ed energia elettrica, con ogni probabilità, dovrebbero durare per tutto il prossimo anno. Anzi, il problema si aggraverà ulteriormente dal mese di aprile, quando cesseranno le sospensioni degli oneri di sistema previste dal Governo: le ricadute saranno immediate sui bilanci delle famiglie.
Per il momento, ovviamente, non è dato sapere come si muoverà l’esecutivo nel corso dei prossimi quattro mesi. Nulla vieta, infatti, che lo stop agli oneri di sistema sia prorogato. Ma adesso non si conoscono ancora quali possano essere le mosse dell’esecutivo.
Le famiglie, senza dubbio, temono per il caro bollette. Complessivamente si parla di un rincaro medio del 38% tra i costi di luce e gas. Monetariamente questo si trasforma in un aumento di circa 880 euro all’anno per ogni famiglia.
Da non dimenticare, poi, l’inflazione e i rincari della spesa. Solo e soltanto per i generi alimentari si prevede un aumento del 9,2%, con costo aggiuntivo, per ogni famiglia, di 683 euro in più. Non sono da dimenticare, inoltre, gli aumenti legati ai trasporti, che porteranno a spendere almeno 295,12 euro in più o la ristorazione, per la quale si prevede una spesa aggiuntiva di 95,68 euro.
Su chi pesano questi costi aggiuntivi
Ma su chi peserà maggiormente l’inflazione e i rincari della spesa. Se i maggiori costi, almeno sulla carta, arrivano a tutte le fasce di reddito indistintamente, ad incassare il maggiormente il colpo saranno le famiglie del ceto medio.
Appare evidente, infatti, che di fronte ad aumenti di questa portata, lo stanziamento per la carta risparmio spesa e la sterilizzazione degli oneri di sistema fino a fine marzo non sono sufficienti ad aiutare efficacemente le famiglie – spiega Michele Carrus, Presidente di Federconsumatori -. È indispensabile, in tal senso, reperire nuove risorse, anzitutto da un serio contrasto all’evasione e con una riforma fiscale che tassi di più le rendite e i grossi patrimoni e di meno il lavoro e le pensioni; poi attraverso la tassazione fino anche al 100% dei superprofitti oltre una soglia accettabile fatti dalle aziende energetiche, ma introducendo una tassazione anche sugli extraprofitti realizzati dalle società che operano nei settori creditizio, finanziario, farmaceutico e nell’e-commerce. Misure contro la speculazione che sarebbe giusto rendere stabili, non temporanee.
Inflazione, caro bollette ed aumento della spesa andranno ad abbattersi su una situazione già precaria di molte famiglie. Proprio per questo è necessario che il Governo si impegni maggiormente a sostenere i meno abbienti, invece di procedere sulla strada di nuovi tagli.