Altro che scansafatiche: gli italiani sono stakanovisti
Gli Italiani non sono scansafatiche. Anzi, è necessario sfatare questo luogo comune: lavorano più dei tedeschi e, in ogni caso, oltre ogni media dell’Unione europea.
Siamo dei gran lavoratori, ma fatta questa premessa rimangono delle difficoltà a reperire manodopera in alcuni settori.
Mancano lavoratori in tutti i settori: dagli operai ai manager d’azienda: il vuoto è trasversale e tocca un po’ tutti i ruoli.
A parlare chiaro sono i numeri.
Gli Italiani passano al lavoro qualcosa come 1.558,7 ore ogni anno. Sostanzialmente sono 46 ore all’anno in più rispetto alla media dell’Ue, dove si è fermi a 1.513 ore.
Ad elaborare ufficialmente questi dati sono stati l’Istat e l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocs).
I numeri sono stati poi rielaborati dal sito Truenumbers.
Con questa analisi viene completamente asfaltato il falso mito, secondo il quale agli italiani non piacerebbe lavorare.
I dati presi in esame si riferiscono al 2020, quando la pandemia aveva già fatto sentire i propri effetti.
Solo per avere un’idea più completa, basta pensare che nel 2019, gli italiani avevano lavorato, mediamente, 1.714,7 ore l’anno.
Gli Italiani sono dei grandi lavoratori
Gli Italiani lavorano più dei tedeschi, dei norvegesi e dei danesi, volendo prendere in considerazione unicamente l’Europa continentale.
Sono pochi i Paesi che riescono a competere con l’Italia per il numero delle ore lavorate.
Nell’Unione europea la media delle ore si attesta a 1.513: stiamo parlando di circa 46 ore l’anno in meno di quanto si lavori nel nostro paese e che, grosso modo, corrispondono ad una settimana e un giorno di lavoro in più.
Questi calcoli permettono, inoltre, di mettere in evidenza che nel nord Italia ogni persona lavora mediamente 36 ore a settimana, mentre al centro e al sud 35 ore.
La media lavorativa degli uomini è pari a 38 ore a settimana, contro le 32 delle donne.
Per riuscire a trovare qualcuno che lavori più degli italiani è necessario uscire completamente dall’Europa geografica.
Corea, Russia – considerando anche la parte asiatica del paese -, Costa Rica e Messico hanno un rapporto più stretto ed intenso con il lavoro, arrivando a 2.214 ore ogni anno.
Stakanovisti sono anche gli irlandesi e i greci, che rimangono al lavoro rispettivamente 1.746 e 1.728 ore all’anno.
Numeri, comunque, che non rendono gli italiani degli scansafatiche. Sembra strano che i tedeschi non siano così tanto attaccati al lavoro, ma forse è necessario contestualizzare le varie realtà e soprattutto il concetto di ora lavoro.
Come si calcola un’ora di lavoro
Nel nostro paese il calcolo di un’ora di lavoro viene effettuato dividendo le ore totali annuali, per il numero di persone impiegate.
All’interno del computo rientrano anche le ore di lavoro straordinario, mentre non vengono presi in considerazione scioperi, malattie ed eventuali congedi retribuiti.
Al momento non sappiamo come vengano calcolate le ore di lavoro negli altri paesi. Il fatto di non poter parametrare correttamente i dati, li rende approssimativi. Anche perché stilare una semplice classifica di chi lavora di più o chi lavora meno serve a poco.
Ma sicuramente, quello che rende felici è che gli italiani siano dediti al lavoro, alla faccia dei luoghi comuni, che li vede come dei fannulloni e degli scansafatiche.
I dati dichiarano che in Italia lavorano il 59,2% delle persone tra i 15 e i 64 anni, meno del 66% della media Ocse. Anche in questo caso appare un divario tra uomini (67%) e donne (49%).