Ape Sociale prorogata di un anno. Ecco chi la potrà richiedere
Prorogata nel 2023 l’Ape Sociale: è quanto si riesce ad evincere dalla bozza del disegno della Legge di Bilancio 2023. Sarà possibile accedere alla misura fino al 31 dicembre 2023. Ricordiamo che questa agevolazione prevede che venga erogata una pensione ad alcuni soggetti, che abbiano compiuto almeno 63 anni d’età e siano in possesso di alcuni requisiti. I diretti interessati non devono risultare titolari di una pensione diretta.
L’Ape Sociale viene concessa fino a quando i lavoratori raggiungono i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia o a quella anticipata. Possono accedere a questa agevolazione le persone che svolgono delle mansioni gravose, gli invalidi civili al 74% ed i dipendenti che siano in stato di disoccupazione, ed abbiano esaurito il trattamento Naspi. Possono usufruire dell’Ape Sociale anche i caregiver. Per accedere al trattamento è necessario presentare la domanda.
Ape Sociale: la proroga nella Legge di Bilancio
Sicuramente, una delle novità più importanti della Legge di Bilancio 2023 riguarda direttamente le pensioni. L’Ape Sociale, infatti, è stata prorogata al 31 dicembre 2023. La misura, sostanzialmente, non dovrebbe subire delle modifiche, che, invece, stanno pesando su Opzione Donna.
L’Ape Sociale, o trattamento di anticipo pensionistico, permette ad alcune categorie di lavoratori di andare in pensione anticipatamente, senza che sia necessario attendere la maturazione dei requisiti per la pensione anticipata o quella di vecchiaia. Questa indennità viene erogata fino a quando i lavoratori maturano i requisiti per accedere a questi trattamenti.
Per poter accedere alla misura, i richiedenti non devono percepire altre pensioni dirette. Devono essere iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle forme sostitutive ed esclusive della stessa, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla Gestione Separata. Per poter presentare la richiesta è necessario, inoltre, essere in possesso dei seguenti requisiti:
- essere invalidi civili al 74% ed essere possesso di almeno 30 anni di contributi;
- essere dei lavoratori dipendenti in stato di disoccupazione. È necessario, inoltre, aver esaurito il trattamento Naspi o equivalente ed essere in possesso di almeno 30 di contributi;
- essere dei caregiver, con almeno 30 anni di contributi.
Mansioni gravose: quando si può accedere alla misura
I lavoratori, che svolgono delle mansioni ritenute gravose, possono beneficiare dell’Ape Sociale. Per poter andare in pensione anticipatamente, devono aver versato almeno 36 anni di contributi. Particolare attenzione viene prestata ai dipendenti, che appartengono alle seguenti categorie:
- operai edili con contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle imprese edili e affini, nell’ambito dei codici Istat indicati;
- ceramisti con codice di classificazione Istat 6.3.2.1.2;
- conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta con codice di classificazione Istat 7.1.3.3.
Quanti rientrano nelle tre categorie, che abbiamo appena accennato, possono accedere alla pensione con 32 anni di contributi. Le madri, inoltre, possono beneficiare di un’ulteriore riduzione del requisito: un anno per ogni figlio (per un totale massimo di due annualità).
Ape Sociale, come viene erogata
L’Ape Sociale viene erogata per dodici mensilità ogni anno, fino a quando il diretto interessato matura l’età prevista per la pensione di vecchiaia. O fino a quando matura i requisiti per un trattamento pensionistico anticipato.
L’importo dell’assegno previdenziale è pari all’importo della pensione calcolata nel momento in cui si accede alla pensione, se questo è inferiore a 1.500 euro. Nel caso in cui l’importo risulti essere superiore, verrà erogato solo e soltanto 1.500 euro. Questo non viene rivalutato né integrato al trattamento minimo.