Finanza Personale Rc auto: il premio arriva a 391 euro ma per l’Ivass il rallentamento è vicino

Rc auto: il premio arriva a 391 euro ma per l’Ivass il rallentamento è vicino

24 Giugno 2024 16:34

Il premio medio dell’assicurazione Rc auto continua a salire, ma per il presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini, il rallentamento è alle porte. Lo afferma durante la presentazione della relazione annuale dell’autorità per le assicurazioni per il 2023.

Nel 2023, il premio medio è arrivato a 391 euro, registrando un incremento del 5,8% rispetto all’anno precedente. Nella sua relazione, l’Ivass attribuisce la responsabilità dell’aumento dei premi all’inflazione e al fatto che “si sono affievoliti gli effetti di alcune riforme”, come l’RC auto familiare. Tuttavia, l’autorità vede segnali positivi, con una crescita in calo. “Ci attendiamo che la tendenza al rallentamento prosegua nei prossimi mesi”, afferma Signorini.

Rc auto, prezzi in aumento: come la scatola nera può abbassare i prezzi

Sono assicurati 32,9 milioni di veicoli, con un totale di 1,8 milioni di sinistri registrati, per un costo medio di 4.646 euro. Per i ciclomotori e motocicli, il premio medio è stato di 266 euro, registrando un aumento del 9,6%. Gli assicurati per ciclomotori e motocicli ammontano a 4,5 milioni, con 146 mila sinistri registrati, il cui costo medio è stato di 6.961 euro.

Il presidente dell’Ivass ricorda alcuni suggerimenti dell’istituto per ridurre i prezzi e aumentare la concorrenza nel settore, con particolare attenzione al caso della scatola nera. Uno strumento che è già presente in diverse macchine da molti anni e che può monitorare il comportamento di guida e aiutare a ridurre i premi assicurativi, incentivando una guida più responsabile e riducendo il rischio di frodi. Le installazioni della scatola nera avevano avuto un picco nel periodo pre-Covid; ma adesso, con l’esplosione dell’inflazione, i dati sono in calo.

“La penetrazione della scatola nera, che ha raggiunto il 22% nel periodo 2018-2020, comincia a ridursi dal 2020 a fronte di una inversione in aumento nell’andamento del premio dal 2021, in larga parte per effetto dell’inflazione”, spiga il report. Il 18% delle polizze Rc auto stipulate prevede una scatola nera, con effetti di riduzione del premio.

Aumentano gli assicurati per i danni.  Aumentano le preoccupazioni per rischi del cambiamento climatico

Le compagnie assicurative italiane sono in ottima salute, con un risultato di esercizio di 8 miliardi di euro alla fine del 2023 e un Roe (Return On Equity) del 10,5%. Il settore è redditizio e sempre più solido, con un indice di solvibilità medio del 258%, in aumento del 12% rispetto al 2022.

Nel ramo danni, la raccolta ha aumentato per il terzo anno consecutivo, raggiungendo i 38 miliardi di euro. Le coperture per rischi diversi dall’Rc auto sono in crescita. La raccolta danni è aumentata del 6,6% rispetto all’anno precedente ed è stata ottenuta per il 76,6% tramite agenzie, il 10,2% tramite broker, l’8,7% tramite sportelli bancari e postali, il 4,1% tramite vendita diretta e lo 0,3% tramite consulenti finanziari. Le polizze auto rappresentano il 42,4% del totale, le assicurazioni sugli immobili il 20,2%, quelle sulla salute il 19,5% e le coperture per la RC generale il 10,6%.

Ma dal report emerge una preoccupazione per gli utenti per i rischi legati al cambiamento climatico, con molti che hanno deciso di stipulare polizze legate agli eventi calamitosi che ha portato coì ad un aumento del costo dei risarcimenti. “Il rapporto tra sinistri e premi – scrive l’Ivass – è salito di 14 punti percentuali, passando dal 62 al 76 per cento”. Le polizze legate agli eventi climatici stanno così diventando sempre più costose per i clienti e meno redditizie per le compagnie.

Ma le associazioni di consumatori si dividono: applaude l’Unc, critico il Codacons

Il rallentamento delle tariffe Rc auto monitorato dall’Ivass è insufficiente per il Codacons, con i prezzi delle polizze che risultano ancora oggi immotivatamente in rialzo. Lo afferma l’associazione, commentando i dati emersi dalla relazione annuale dell’Ivass.

“Terminati gli effetti del caro-energia e dell’inflazione, e in assenza di un incremento della incidentalità in Italia, le tariffe Rc auto dovrebbero invertire la rotta a tornare a scendere – spiega il presidente Carlo Rienzi – Al contrario l’Ivass certifica un trend al rialzo, seppur in rallentamento, anche nei primi mesi del 2024, con la polizza media che si attesta oggi sui 400 euro”.

“Da più parti si avanza il sospetto che le compagnie di assicurazioni, anche in assenza di un incremento dei sinistri lungo le strade italiane, stiano scaricando sugli assicurati le conseguenze della crisi della logistica internazionale, che ha portato a rincari per le componentistiche auto e soprattutto per i pezzi di ricambio, e ad un allungamento dei tempi delle riparazioni. Una situazione sulla quale l’Ivass farebbe bene a puntare il proprio faro, per capire se ci siano alterazioni del mercato o fenomeni speculativi a danno di automobilisti e assicurati”, conclude il Codacons.

Bene, era ora! Meglio tardi che mai!” afferma invece Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Considerati i guadagni stratosferici avuti dalle compagnie durante i lockdown, i rincari con la scusa dell’inflazione erano del tutto ingiustificati, oltre che abnormi. Ora speriamo che il trend in discesa dei premi prosegua ininterrottamente, come avvenuto per 10 anni” conclude Dona.