Finanza Personale Risparmio Accelera la desertificazione degli sportelli bancari: sono 3.300 i comuni rimasti senza filiali

Accelera la desertificazione degli sportelli bancari: sono 3.300 i comuni rimasti senza filiali

13 Febbraio 2024 16:26

In Italia, con il passare degli ani, ci saranno sempre meno sportelli del bancomat: nel 2023, il numero è salito a 826, rispetto ai 677 del 2022. Questo significa che un quarto del territorio nazionale, con una superficie maggiore di Lombardia, Veneto e Piemonte combinati, rimane privo di servizi bancari. Inoltre, cresce il numero di persone che non possono accedere a una filiale nel proprio Comune di residenza, con un aumento di 362mila rispetto all’anno precedente.

Oltre 6 milioni di italiani risiedono in Comuni con un solo sportello rimasto attivo, e rischiano così di essere presto esclusi dai servizi bancari. Questi dati emergono dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl, che ha elaborato le informazioni rese disponibili al 31 dicembre 2023 da Bankitalia e Istat.

Il crollo degli sportelli bancari in Italia

Il 41,5% dei comuni italiani, pari a circa 3.300, non ospita più sportelli bancari sul proprio territorio. Nel corso del 2023, sono stati 134 i comuni che hanno subito la “desertificazione” bancaria. Questo fenomeno è avanzato con crescente velocità negli ultimi anni: tra il 2015 e il 2023, il 13% dei comuni italiani ha assistito alla chiusura dell’ultima filiale bancaria. Tale percentuale potrebbe aumentare ulteriormente, considerando che i comuni con un solo sportello costituiscono il 24% del totale. A peggiorare il quadro sociale è la limitata diffusione dell’internet banking: in Italia, solo il 51,5% degli utenti lo utilizza, rispetto alla media dell’UE del 63,9%. Inoltre, cresce il numero delle imprese con sede in comuni privi di sportelli bancari, arrivando a 255mila, con un aumento di 22mila rispetto all’anno precedente.

Confrontando i dati dell’anno scorso, emerge che le chiusure degli sportelli bancari non hanno colpito in modo uniforme le diverse regioni del Paese. Nel 2023, le regioni più colpite sono state Marche (-6,7%), Abruzzo (-5,1%), Lombardia (-5,1%), Sicilia (-5%), e Calabria (-4,2%). Complessivamente, a livello nazionale, si è registrata una perdita del 3,9% degli sportelli. L’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba elabora anche un indicatore (Ipd, Indicatore di desertificazione provinciale) che assegna a ogni provincia italiana un punteggio basato sulla percentuale di comuni senza sportello o con un solo sportello, sulla popolazione residente, sul numero di imprese con sede legale nei comuni interessati e sulla loro superficie.

Tra le province meno desertificate troviamo Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Grosseto, Ragusa, Ravenna, Reggio Emilia e Pisa. Le grandi città si collocano in posizioni più arretrate: Milano è 24°, Roma 40°, Napoli 50°. Sugli ultimi gradini della classifica ci sono Vibo Valentia e Isernia.

I comuni senza filiali regione per regione

La tabella riporta i territori con la percentuale di comuni senza sportelli e con un solo sportello al 31 dicembre 2023, insieme al loro scostamento rispetto alla situazione al 31 dicembre 2022.

TERRITORIO % COMUNI SENZA SPORTELLI % COMUNI CON UN SOLO SPORTELLO % SCOSTAMENTO SPORTELLI RISPETTO AL 31 DICEMBRE 2022
Abruzzo 61 17,7 -5,1
Basilicata 47,3 27,5 -3,4
Calabria 73,3 16,1 -4,2
Campania 53,6 21,6 -3,9
Emilia Romagna 7,9 20 -2,7
Friuli Venezia Giulia 31,2 29,8 -2
Lazio 49,7 18,5 -3,9
Liguria 55,1 15,8 -3,4
Lombardia 35,2 26 -5,1
Marche 31,6 24 -6,7
Molise 82,4 9,6 -3,7
Piemonte 62,9 19,4 -4
Puglia 24,1 22,6 -2,5
Sardegna 32,4 53,6 -4
Sicilia 37,6 24,8 -5
Toscana 9,5 17,6 -3,8
Trentino Alto Adige 13,5 45 -3,2
Umbria 31,5 27,2 -3,8
Valle d’Aosta 67,6 16,2 -1,5
Veneto 18,8 24 -3
ITALIA 41,5 24,1 -3,9

Colombarini (First Cisl): “Nel 2024 la situazione peggiorerà ulteriormente”

La First Cisl chiede che in Italia il problema venga affrontato dalla politica e dalle istituzioni e si dice pronta al confronto.

Il segretario generale della First Cisl, Riccardo Colombani, avverte che nel corso del 2024 la situazione bancaria subirà un ulteriore deterioramento, con la prospettiva di ulteriori chiusure e una progressiva riduzione della presenza bancaria sul territorio nazionale. Un tema che preoccupa il sindacato perché così si “stanno privando dell’accesso ad un servizio essenziale milioni di persone. A pagare il prezzo più pesante sono i fragili, anziani in primo luogo, così come le persone con un basso livello di istruzione, che hanno scarse competenze digitali. Il basso livello di utilizzo dell’internet banking rispetto alla media Ue ci dice una cosa semplice: le chiusure dipendono dalla volontà di tagliare i costi, non dalla diffusione del digitale”.

Da notare è che negli Stati Uniti, spesso considerati precursori di tendenze destinate a diffondersi globalmente, si sta assistendo a una controtendenza significativa. “Due giganti come Jp Morgan e Bank of America stanno aprendo centinaia di nuove filiali e hanno progetti di espansione anche per i prossimi anni,” afferma Colombani. Questo è un segnale evidente che la presenza fisica sul territorio è considerata vantaggiosa sia per la società che per i bilanci delle banche. Colombani sottolinea l’importanza di affrontare questo problema in Italia attraverso il coinvolgimento della politica e delle istituzioni: “Siamo pronti per il dialogo e il confronto”.