Canone Rai 2024, cala il costo. Tutti i dettagli dell’Agenzia delle Entrate
Nel 2024 il canone Rai costerà meno. La Legge di Bilancio 2024 ha, infatti, ridotto l’importo che scende da 90 a 70 euro per l’anno in corso. Una modifica annunciata dall’Agenzia delle Entrate attraverso la Risoluzione n. 1/E del 4 gennaio 2024, nella quale vengono dettagliati gli importi del canone per il 2024 nelle diverse situazioni.
Canone Rai: le cifre dell’agenzia delle Entrate
Le tabelle fornite dall’Agenzia delle Entrate forniscono un quadro delle somme dovute per l’abbonamento televisivo su base annuale, semestrale e trimestrale. All’importo fisso di 70 euro previsto per il rinnovo degli abbonamenti già attivi si affianca la somma semestrale pari a 35,73 euro e trimestrale pari a 18,62 euro.
Per i nuovi abbonamenti, sulla base del periodo di attivazione, il canone Rai 2024 sarà così determinato:
- Gennaio-giugno: 35,73 euro
- Febbraio-giugno: 30,13
- Marzo-giugno: 24,53
- Aprile-giugno: 18,93
- Maggio-giugno: 13,32
- Giugno: 7,73
- Gennaio-dicembre: 70,00
- Febbraio-dicembre: 65,75
- Marzo-dicembre: 60,15
- Aprile-dicembre: 54,55
- Maggio-dicembre: 48,94
- Giugno-dicembre: 43,35
- Luglio-dicembre: 37,74
- Agosto-dicembre: 32,14
- Settembre-dicembre: 26,54
- Ottobre-dicembre: 20,94
- Novembre-dicembre: 15,33
- Dicembre: 9,74
Per le utenze già attive alla data del 1° gennaio, invece, il canone tv sarà pari a 70 euro e verrà addebitato in 10 rate pari a 7 euro cadauna.
Come pagarlo? Se si addebita sulla bolletta e se non si la tv
Per i cittadini che vedono l’addebito del canone sulla bolletta dell’energia elettrica o per i pensionati che hanno optato per la trattenuta diretta dalla pensione, saranno le imprese elettriche e gli enti previdenziali a effettuare l’addebito dei nuovi importi ridotti. Pertanto, i diretti interessati non dovranno compiere alcuna azione in merito, poiché l’onere dell’aggiornamento degli importi spetta alle suddette entità.
Chi non possiede alcun apparecchio televisivo ma è titolare di un’utenza elettrica per uso domestico residenziale ha la possibilità di evitare l’addebito del canone in bolletta. Per farlo, può compilare una dichiarazione sostitutiva nella quale attesta che in nessuna delle sue abitazioni con utenza elettrica è presente un televisore. Il modulo può anche essere compilato da un erede per dichiarare che nell’abitazione in cui l’utenza elettrica è ancora temporaneamente intestata a un soggetto deceduto, non è presente alcun apparecchio televisivo.
Questa dichiarazione ha validità annuale, pertanto deve essere rinnovata ogni anno. In questo modo, l’interessato deve presentare nuovamente la domanda ogni anno per confermare la situazione e evitare l’addebito del canone televisivo sulla bolletta dell’energia elettrica.
Chi è esente dal pagamento e come inviare la richiesta
La categoria più numerosa tra coloro che hanno diritto all’esenzione dal pagamento del canone Rai è costituita dagli individui di età superiore ai 75 anni con un reddito annuo proprio o del coniuge inferiore a 8.000 euro. Ma attenzione: se in casa vive un collaboratore domestico, è necessario calcolare anche il suo reddito.
Per rientrare in questa categoria, è richiesto aver compiuto il 75º anno di età entro il 31 gennaio 2021, l’anno per il quale si richiede l’esenzione. Chi compie gli anni dal 1° febbraio al 31 luglio può richiedere l’esonero solo per il secondo semestre. L’agevolazione si applica esclusivamente per i televisori presenti nell’abitazione di residenza e non si estende ad altre proprietà, come la casa delle vacanze.
Per gli ultra 75enni con reddito inferiore a 8mila euro che hanno comunque pagato il canone occorre presentare una dichiarazione sostitutiva che certifichi di rientrare nei requisiti. Poi si può fare domanda di rimborso, utilizzando il modello online disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate
Sono esentati dal pagamento del canone televisivo, in virtù di convenzioni internazionali, anche gli agenti diplomatici, i funzionari o gli impiegati consolari, i funzionari delle organizzazioni internazionali e i militari di cittadinanza non italiana o il personale civile non residente in Italia di cittadinanza non italiana appartenenti alle forze Nato di stanza in Italia.