Inflazione, tornano a salire i prezzi: vacanze e olio d’oliva nella top ten dei rincari
A luglio l’inflazione torna a salire. Secondo le stime preliminari dell’Istat, infatti, i prezzi al consumo hanno mostratro un rialzo dello 0,5% su base mensile e dell’1,3% su base annua. Tuttavia, il costo del carrello della spesa ha registrato una diminuzione.
L’Istat attribuisce questa crescita dell’inflazione principalmente all’incremento dei prezzi dei beni energetici regolamentati (passati dal +3,5% all’11,3%) e alla riduzione della flessione dei beni energetici non regolamentati (da -10,3% a -6,1%).
In aumento i prezzi dei tabacchi e della ristorazione
Un contributo all’inflazione viene anche dall’aumento dei prezzi dei tabacchi, da +3,4% a +4,1%, e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, da +4,0% a +4,4%. Al contrario, altre categorie come i beni alimentari lavorati e non lavorati hanno visto una diminuzione. Mentre il costo del carrello della spesa è in calo, con i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona che hanno rallentato su base annua, passando da +1,2% a +0,8%. Anche i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto sono diminuiti, passando da +2,0% a +1,9%.
Ad avere avuto un’impennata sono invece i prezzi dei servizi ricettivi e di ristorazione, con un incremento dello 0,5% su base mensile rispetto a giugno e del 4,3% su base annua rispetto a luglio 2023. Su base congiunturale, la crescita maggiore è stata osservata nei prezzi di abitazione, acqua, elettricità e combustibili, con un aumento del 2,8% rispetto a giugno, nonostante una diminuzione del 2,3% rispetto all’anno precedente.
La top ten dei rincari mensili e annui
Per l’Unione Nazionale Consumatori (Unc) sono numeri che confermano un’estate rovente per gli italiani.
Spiega infatti il presidente dell’associazione Massimiliano Dona: “Prosegue la stangata vacanze. Il record di aumento per le divisioni di spesa spetta, infatti, ancora una volta ai Servizi ricettivi e di ristorazione che rincarano del 4,3% su base annua. Significa che una coppia con due figli spenderà 106 euro in più su base annua per fronteggiare i rincari di alberghi e ristoranti, una coppia con 1 figlio pagherà 95 euro in più. Insomma, una speculazione bella e buona sulla voglia di svago degli italiani dopo un anno di lavoro”.
L’associazione ha passato in rassegna i dati Istat sull’inflazione di luglio e ha stilato una top ten dei rincari mensili e annui. E ben 5 posti su 10 sono occupati da voci legate alle vacanze.
- Villaggi vacanze, campeggi, ostelli della gioventù e simili: +18,6%
- Pacchetti vacanza – nazionali: +14,5%
- Energia elettrica: +12,9%
- Trasporto marittimo: +11,4%
- Piscina, palestra, stabilimenti balneari, ingresso in discoteca: +10,0%
- Narrativa: +3,5%
- Burro: +2,9%
- Pacchetti vacanza – internazionali: +2,8%
- Caffè: +2,4%
- Apparecchi per la lavorazione degli alimenti: +2,4%
Anche per la top ten dei rincari annui metà delle voci è legata alle vacanze, anche se al primo posto c’è l’olio di oliva con +35,7% rispetto a luglio 2023, aumentando anche più dei gioielli.
- Olio di oliva: +35,7%
- Pacchetti vacanza – nazionali: +29,9%
- Supporti con registrazioni di suoni, immagini e video: +19,0%
- Piscina, palestra, stabilimenti balneari, ingresso in discoteca: +13,8%
- Gioielleria: +9,7%
- Assicurazione connessa all’abitazione: +9,7%
- Trasporto ferroviario passeggeri: +8,1%
- Parchi di divertimento, manifestazioni sportive: +8,1%
- Villaggi vacanze, campeggi, ostelli della gioventù e simili: +8,0%
- Servizi di alloggio in altre strutture (alloggi universitari): +7,2%
- Assicurazioni sui mezzi di trasporto: +6,6%
Codacons: “Si conferma la stangata sulle vacanze”
Anche il Codacons ha evidenziato che si conferma la stangata estiva sulle vacanze degli italiani, segnalando un incremento dei costi per chi decide di partire durante l’estate.
“I dati Istat confermano la stangata estiva che si sta abbattendo sulle tasche degli italiani,” afferma Carlo Rienzi, presidente del Codacons. Analizzando le varie voci del paniere, si nota un significativo aumento dei prezzi: i pacchetti vacanza nazionali sono aumentati del 29,9% su base annua, le tariffe dei treni dell’8,3%, e quelle dei pullman del 3,1%. Inoltre, mangiare al ristorante o al bar costa il 3,4% in più, i villaggi vacanza e i campeggi hanno subito un rincaro dell’8%, gli alberghi del 4,2%, e altre strutture ricettive come bed & breakfast e case vacanza del 7,2%.
Insomma, tutto costerà di più, conclude il Codacons, dai trasporti alla ristorazione. E le previsioni per agosto non sono affatto rassicuranti, con l’associazione che prevede ulteriori aumenti di prezzi e tariffe in tutto il settore turistico.