Mercato libero, i prezzi sono elevati: come scegliere il miglior fornitore
Il passaggio al mercato libero dell’energia finora non è stata conveniente per i cittadini, con i prezzi sul libero mercato che si mantengono elevati e scarsamente competitivi. È quello che emerge dall’Autorità per energia, reti e ambiente (Arera) nella sua relazione annuale. Lo stesso Stefano Besseghini, presidente dell’Arera, lo conferma: “Ad oggi le offerte disponibili sul mercato libero appaiono poco attraenti rispetto ai diversi servizi regolati, essendo caratterizzate da prezzi normalmente più alti”.
Stessa cosa nel settore del gas: il passaggio al nuovo regime è avvenuto nel gennaio 2024 e “ha visto offerte che, per il cliente domestico tipo con un consumo di 1400 Smc/anno, hanno comportato aumenti di spesa compresi tra il 3,7% e il 12,5%“.
Conviene il libero mercato nell’elettricità?
La decisione di porre fine alla tutela dei prezzi è stata presa nel 2017, ma per vari motivi è stata rinviata fino al 2024. Sia per l’elettricità che per il gas, i consumatori interessati rappresentavano poco più di un terzo del totale.
Per quanto riguarda l’elettricità, la fine della tutela dei prezzi è avvenuta da poco e per i clienti elettrici non vulnerabili è previsto il Servizio a Tutele Graduali come servizio transitorio verso il mercato libero, con i clienti che sono passati agli operatori che hanno vinto le aste. Il risultato di queste “ha determinato un vantaggio per il consumatore che è transitato nel Servizio a Tutele Graduali di circa 113 €/anno, a parità di tutti gli altri costi”, afferma Besseghini.
Al primo luglio 2024, la quota di clienti del mercato libero dell’elettricità è del 76,5%, come riportato dall’Arera nella sua relazione annuale. Le famiglie tendono a preferire offerte a prezzo fisso, con sconto e da fonti green. A fine 2023, i clienti domestici dell’elettricità erano 30,2 milioni, di cui 8,9 milioni serviti in maggior tutela e circa 21,4 milioni nel mercato libero. Al primo luglio 2024, i clienti vulnerabili in maggior tutela sono 3,6 milioni, mentre 8,4 milioni di vulnerabili hanno scelto il mercato libero.
Sul tema gas, nel 2023 i mercati hanno iniziato a riequilibrarsi dopo la crisi energetica in Europa. Ma in Italia le quotazioni restano tra le più alte, con il PSV (Punto di Scambio Virtuale) a 42,9 euro/MWh, rispetto ai 40,5 euro/MWh al TTF (Paesi Bassi) e ai 41 euro/MWh al THE (Germania). Questo calo dei prezzi spot è dovuto a due inverni miti consecutivi, ma i prezzi rimangono superiori alle medie storiche.
Bollette dell’acqua, raggiunti i 345 euro l’anno a famiglia
Nelle trenta pagine della relazione, ampio spazio viene dato anche alle bollette dell’acqua: la spesa media nel 2023 è di 345 euro per famiglia (2,30 euro per metro cubo consumato), con le perdite idriche che superano ancora il 40% e, nonostante i miglioramenti, persistono criticità nelle interruzioni del servizio idrico, soprattutto al Sud e nelle Isole. La spesa è più bassa nel Nord-Ovest, dove si attesta a 254,5 euro/anno, e più alta al Centro, con 421,8 euro/anno. Nel Sud e nelle Isole la spesa si ferma a 367 euro/anno per abitante.
“Guardando le voci che compongono la bolletta degli utenti domestici, sempre con consumi pari a 150 m3/anno, risulta che il 38,8% circa della spesa è imputabile al servizio di acquedotto, per il quale si spendono a livello nazionale 133,7 euro/anno, il 12% è invece attribuibile al servizio di fognatura (41,4 euro/anno) e il 29,5% a quello di depurazione (101,9 euro/anno). Infine, la quota fissa pesa per il 10,6% (36,6 euro/anno) e le imposte per il 9,1% (31,4 euro/anno)”, afferma Arera.
E le associazioni di consumatori sollecitano azione
Per Besseghini quindi, le offerte disponibili sul mercato libero appaiono poco attraenti rispetto ai diversi servizi regolati, essendo caratterizzate da prezzi normalmente più alti. “Una verità grave e preoccupante che denunciamo da gennaio di quest’anno – spiega Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Se, nel momento in cui si poteva approfittare della fine delle tutela per i non vulnerabili per accaparrarsi clienti, le offerte del libero sono tutte più care sia del Servizio di maggior tutela che del Servizio a tutele graduali, ci domandiamo cosa potrà accadere d’ora in avanti. Nulla di buono, evidentemente”.
Il Codacons ha evidenziato il costo della bolletta energetica media nel mercato tutelato, che nel 2023 è stata di 890 euro per famiglia. L’Italia si posiziona al quinto posto nell’Ue per le tariffe della luce più alte, con una media di 660 euro in Francia, 645 euro in Spagna e Svezia, 627 euro in Grecia, 590 euro in Portogallo e 310 euro in Ungheria. Un fattore rilevante che incide sulla bolletta è la tassazione.
Cosa controllare per scegliere un fornitore affidabile
Stando alla relazione quindi, il mercato libero ad oggi non sta dando gli effetti previsti, con i cittadini che stanno pagando anche di più rispetto a quando si trovavano nel tutelato.
Purtroppo i clienti non vulnerabili del mercato libero dell’energia non possono più rientrare nel tutelato, dato che la scadenza per ritornare era fino al 30 giugno. Caso diverso invece per quelli vulnerabili (ovvero i cittadini che hanno più di 75 anni, che si trovano in condizioni economicamente svantaggiate, che versano in gravi condizioni di salute o con disabilità), che continueranno ad essere serviti, anche successivamente al 1° luglio 2024, nel Servizio di Maggior Tutela.
Ma questo non significa che i cittadini non possono fare nulla per cercare di risparmiare: quello che si può fare è cercare di valutare le offerte migliori attraverso il Portale Offerte di Arera, così da vedere quali sono le offerte migliori e confrontarle con le altre disponibili nella tua zona. Per scegliere un nuovo fornitore, che sia per luce, acqua e gas, bisogna prima conoscere però quanto si consuma in media, valutando per un’offerta a prezzo fisso o variabile, analizzando poi le proprie abitudini di consumo e vedere se il fornitore che si vuole scegliere offre bonus collegati all’offerta.
Infine, considerare se il prezzo selezionato include servizi aggiuntivi, i quali possono rappresentare un reale risparmio, come l’installazione e la manutenzione di caldaie e climatizzatori, o l’assistenza per guasti in casa.