Superbonus, arriva lo stop alla cessione del credito
Cambio totale di passo e prospettive per il Superbonus: attiva lo stop allo sconto in fattura e della cessione del credito.
I contribuenti, che hanno ancora intenzione di usufruire della misura, potranno effettuare i lavori a proprie spese e, in un secondo momento, procedere con la relativa detrazione fiscale.
Siamo davanti a quella che è, a tutti gli effetti, una svolta epocale per lo sgravio fiscale: una misura molto giovane, ma sicuramente fortunata.
Volendo sintetizzare al massimo, queste solo le novità:
il superbonus e i vari bonus, che i contribuenti matureranno da oggi in poi, non permetteranno più di ottenere lo sconto in fattura.
Non daranno nemmeno la possibilità di cedere i crediti. Sarà possibile procedere solo e soltanto con la detrazione all’interno della dichiarazione dei redditi.
In estrema sintesi sono questi i contenuti del Decreto Legge, che è stato approvato dal Consilio dei Ministri.
Il provvedimento è stato inserito all’ultimo momento: il Governo ha voluto bloccare una situazione ritenuta fuori controllo e che comportava gravi conseguenze sul debito.
Superbonus, cosa cambia adesso
Cosa cambia, ora come ora, per il Superbonus? In questo momento si vengono a maturare tra situazioni diverse:
- la prima, che coinvolge quanti hanno già avviato i lavori. In questo caso rientrano i contribuenti che hanno effettuato almeno una parte della cessione del credito a stato avanzamento lavori (è possibile farlo, nel momento in cui siano statti effettuati almeno il 30% delle opere). In questo caso non ci dovrebbero essere dei problemi ad ultimare il cantiere;
- sicuramente più incerta è la seconda situazione che si può generare: coinvolge chi ha depositato la Cilas, ossia la Comunicazione di Inizio lavori, ma non ha ancora provveduto ad avviare le opere. In questo caso è necessario attendere gli ulteriori sviluppi normativi. Il rischio, però, è di trovare una controparte bancaria non particolarmente disponibile;
- la terza ed ultima situazione, che si può venire a generare è chiara: chi non ha ancora presentato la Cilas, non avrà la possibilità di cedere il credito.
Da come avranno ben capito i nostri lettori, il superbonus non viene eliminato. I contribuenti potranno continuare ad accedere a questa misura.
Mancando la cessione del credito, però, è diventato un bonus per pochi, i quali devono avere una capienza fiscale sufficiente per riuscire a portare in detrazione i lavori effettuati.
Servono, infatti, dei redditi imponibili molti alti.
Perché si sono arenate le cessioni
Ma perché il meccanismo della cessione dei crediti del Superbonus si è arenato?
Dopo aver fatto il pieno di crediti, le banche hanno raggiunto il limite della capienza fiscale.
A questo si aggiunge il fatto che diversi provvedimenti normativi e le interpretazioni che arrivavano dall’Agenzia delle Entrate, spesso e volentieri, hanno consigliato agli istituti di muoversi con molta prudenza per evitare il rischio che, nel caso avessero finanziato delle operazioni non regolari, di vedersi sequestrato il credito.
Questo timore, comunque, è stato superato da una circolare del 6 ottobre 2022 dell’Agenzia delle Entrate, nella quale si sottolineava che, nel caso in cui l’istituto di credito avesse effettuato dei controlli adeguati, non doveva essere considerato in solido con il cedente.
Nel momento in cui le cessioni sono praticate, oggi come oggi, vengono prezzate tra i 92 ed i 94 euro ogni 11o di credito.
All’inizio, invece, venivano renumerate tra i 100 ed i 104. Il Superbonus, comunque vada, risulta essere oneroso per il contribuente.
Ricordiamo che il blocco delle cessioni coinvolge tutte le agevolazioni, ma il peso dello stop risulta essere minore, perché le altre operazioni coinvolgono importi più bassi.