Affitti, le aspettative di spesa si scontrano con la realtà in Europa. Cosa accade in Italia
Le aspettative degli inquilini in gran parte dell’Europa vengono deluse. Secondo il Rent Gap Monitor di HousingAnywhere (piattaforma europea di affitto a medio termine) la maggior parte delle persone alla ricerca di un alloggio in locazione si aspettavano un prezzo inferiore del 18,4% rispetto a quello di mercato. Il divario tra le aspettative degli inquilini e la realtà del mercato per quanto riguarda l’affitto continua a rimanere significativo, ma è inferiore di 3 punti percentuali rispetto ad un anno fa.
Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire quali siano le aspettative delle famiglie alla ricerca di un alloggio.
Affitto, aspettative Vs realtà
HousingAnywhere ha effettuato una nuova ricerca attraverso la quale ha confrontato il prezzo medio di affitto degli appartamenti, per lo più ammobiliati, che sono presenti sulla sua piattaforma e la spesa massima media impostata dagli utenti alla ricerca di un alloggio in locazione. Attraverso l’indagine sono state analizzate qualcosa come 3,9 milioni di ricerche in 28 città dislocate in 12 paesi europei. Sono stati presi in considerazione i primi trimestre del 2024 e del 2023.
Dall’analisi è emerso che chi è alla ricerca di un immobile in affitto pensa di poter spendere il 18,4% in meno rispetto ai valori di mercato. Il divario tra le aspettative e quanto richiesto dal mercato continua ad essere alto, anche se è in calo del 3% rispetto ad un anno fa.
La lieve diminuzione del divario dei prezzi degli affitti suggerisce che le aspettative degli inquilini sono più in linea con la realtà – Djordj Seelmann, CEO di HousingAnywhere -. Tuttavia, ciò non significa necessariamente un miglioramento dell’accessibilità economica degli alloggi. In effetti, l’ultimo Rent Index di HousingAnywhere mostra che i prezzi degli appartamenti sono ancora in aumento in molte città in tutta Europa.
Da segnalare che la differenza tra il prezzo atteso e la realtà cambia considerevolmente da una città all’altra. Volendo fare una media, gli inquilini cercano un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato di 248 euro.
Quali sono le città con i divari maggiori
Tra le 28 città passate al vaglio Praga è quella nella quale è presente la maggiore discrepanza tra le aspettative e il reale prezzo degli affitti: il divario è pari al 59,7%. In questo caso le famiglie sono alla ricerca di alloggi la cui spesa massima possa attestarsi intorno ai 1.002 euro, ma i prezzi medi ruotano sui 1.600 euro. In termini assoluti stiamo parlando di una differenza che si attesta sui 600 euro. Pesanti discrepanze sono state registrate anche ad Amburgo, Colonia e Lisbona.
Diametralmente opposta è la situazione di Bruxelles: in questo caso i potenziali inquilini sono alla ricerca di appartamenti che sono solo del 5,7% al di sotto del prezzo di mercato: se mediamente l’affitto di un appartamento è pari a 1.163 euro, le ricerche protendevano per un massimo di spesa di 1.100 euro: solo 63 euro in meno. La differenza tra le aspettative di spesa e i costi effettivi è al minimo anche a Vienna (8,2%) e Barcellona (8,7%).
Un numero significativo di città, tra cui Madrid, Parigi, Berlino e Amsterdam, ha un divario tra i prezzi degli affitti compreso tra il 10% e il 20%.
A Torino il divario è cresciuto di 219 euro
Tra le città nelle quali il divario tra le aspettative e i costi reali di affitto sono cresciute di più c’è Torino, dove il divario passa da 0 a 219 euro, situazione determinata dal fatto che i canoni di locazione sono aumentati di più. Situazione simile si trova a Valencia, dove il prezzo medio di un appartamento è di 1.400 euro, mentre gli inquilini si aspettavano di trovarlo a 365 euro in meno: in questo caso il divario è aumentato notevolmente rispetto a quello dello scorso anno, quando era pari a 51 euro. Spicca anche la situazione dell’Aia, dove il divario è passato da 71 a 260 euro.
Nel resto d’Italia il divario diminuisce, ma i prezzi degli affitti restano preoccupantemente alti. La differenza tra aspettative e realtà a Bologna e Milano è diminuita maggiormente. Anche il divario nelle altre città italiane analizzate, Firenze e Roma, si è ridotto in modo significativo. Sembrerebbero dati confortanti, ma il mercato immobiliare italiano in diverse città è ancora lontano dall’accessibilità.