Alberghiero, residenziale alternativo e data center: gli asset su cui puntare per investire in Italia
Il mercato immobiliare italiano registra buone performance rispetto al resto d’Europa e nel primo semestre del 2024, gli investimenti nel nostro paese sono aumentati del 54% (per un valore di 3,5 miliardi euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, contro una crescita in Europa che si attesta attorno al +1% (per un valore di 75,4 miliardi di euro).
Così emerge dalla decima edizione di “Quo Vadis Italia?”, Real Estate Summit organizzato dallo studio legale internazionale DLA Piper, che fa il punto sullo scenario mondiale e traccia le prospettive future.
Il mercato immobiliare in Italia: la fotografia del Real Estate Summit
In Italia cambiamenti sociali e demografici contribuiscono a generare nuove modalità di abitare: serviced apartments, ossia affitti brevi, student housing, quindi case per studenti fino alle residenze per anziani sono asset sempre più attrattivi per gli investitori, che, tuttavia, richiedono competenze di management specifiche e una profonda conoscenza degli standard legislativi in ambito ESG per cogliere le sfide e le opportunità di un mercato immobiliare in rapida trasformazione.
“Sebbene il settore sia influenzato da un clima di incertezza economica e geopolitica, le analisi che abbiamo avuto modo di ascoltare nel corso dell’evento hanno evidenziato come l’Italia resti attrattiva per gli investimenti nel mercato immobiliare, confermando il trend positivo di asset class quali l’alberghiero, il residenziale alternativo o i data center” – commenta Olaf Schmidt, head del dipartimento real estate di DLA Piper per l’Italia – “In particolare, nel corso del prossimo anno, si osserverà un’attenzione sempre maggiore per gli investimenti in operational real estate che richiedono una complessità maggiore dal punto di vista gestionale, con competenze e professionalità specifiche che vanno ad aggiungersi alla gestione immobiliare.”
Inoltre, sebbene segnata da un trend negativo (-1% rispetto al 2023) la logistica si dimostra ancora una volta molto più resiliente in Italia che nel resto dell’Europa e guida la crescita degli investimenti in Real Estate nel Paese, dimostrandosi un comparto cruciale per lo sviluppo del Paese.
L’indagine rivela inoltre come continua la crescita nel settore alberghiero (+60%), guidata da un’offerta di lusso, mentre i Data Center rimangono al centro degli obiettivi degli investitori, sebbene i tempi dei processi autorizzativi e l’introduzione di norme restrittive sulla compatibilità urbanistica continuino a generare rallentamenti.
Da notare, in controtendenza rispetto agli ultimi anni, il segmento uffici che cresce del +110%, rivelando un’inversione di marcia nelle dinamiche del mercato del lavoro.
Il mercato internazionale tra instabilità geopolitica e incertezza economica
Guardando al mercato immobiliare internazionale, il 2024 è segnato da profonde incertezze economiche, instabilità geopolitica, inflazione e cambiamenti climatici che minacciano una possibile recessione economica e la già fragile coesione sociale dei nostri giorni.
Gli ultimi 5 anni, segnati dalla pandemia, la crisi energetica, l’inflazione, i conflitti internazionali, hanno impattato negativamente lo scenario degli investimenti a livello mondiale. La sfida ora è quella di dotarsi di strumenti e competenze adeguate a navigare la complessità del presente, oltre che un cambio di mentalità che ponga al centro le esigenze di utilizzatori e clienti.
Infrastrutture digitali, come i Data Center, si dimostrano asset più interessanti in quest’ottica, non solo grazie agli importanti rendimenti registrati, ma anche per le potenzialità offerte e l’impatto positivo che potrebbero avere sul mercato. La delocalizzazione degli impianti, evitando l’eccessiva concentrazione in specifiche aree urbane, potrebbe contribuire a diversificare il panorama immobiliare nazionale e contrastare l’aumento dei prezzi di immobili e terreni.
In questo scenario, dice l’indagine, l’Italia ha un enorme potenziale, ma sarà necessario rafforzare gli investimenti e creare partnership per accelerare i tempi di realizzazione e non soccombere alla concorrenza degli altri Paesi europei, Stati Uniti e Cina.