Finanza Ancora febbre da Btp? Nuove emissioni in arrivo a 7 e 30 anni

Ancora febbre da Btp? Nuove emissioni in arrivo a 7 e 30 anni

21 Ottobre 2024 16:40

Nuova emissione di Btp in arrivo. Si tratta di quello a 7 anni, attraverso una dual tranche mediante sindacato, con scadenza al 15 novembre 2031. Parallelamente, il ministero dell’Economia e Finanze (Mef) ha comunicato la riapertura del Btp a 30 anni con scadenza 1° ottobre 2054 e cedola del 4,30%, per un importo massimo di 3 miliardi di euro.

Lo ha annunciato oggi lo stesso Mef, affermando in una nota di aver affidato a Deutsche Bank, Goldman Sachs, Intesa Sanpaolo J.P. Morgan, Morgan Stanley e Nomura Financial Products Europe GmbH il mandato per l’emissione del Btp a 7 anni. La transazione, ha precisato il Ministero in una nota, avverrà nel prossimo futuro, in base all’andamento delle condizioni di mercato.

I dettagli dei nuovi Btp

La prima tranche di vendita del Btp a 30 anni era stata chiusa con successo il mese scorso, quando aveva raggiunto un importo di 8 miliardi di euro ed un titolo assegnato al prezzo di 99,789 euro, con un rendimento lordo annuo del 4,359%. Collocato lo scorso 10 settembre dal ministero dell’Economia, il buono prevedeva un godimento a partire dal 17 settembre 2024 e un tasso annuo del 4,3%, suddiviso in due cedole semestrali.

Nell’ultima operazione hanno partecipato oltre 400 investitori, con una domanda complessiva che ha superato i 130 miliardi di euro. Il 38,3% dell’emissione è stato assegnato a fund manager, mentre il 32,4% è andato a investitori con un orizzonte di lungo periodo, tra cui il 18,3% destinato a fondi pensione e assicurazioni e il 14,1% a banche centrali e istituzioni governative. Le banche hanno ottenuto il 26,2% del totale, mentre una quota residuale del 3,1% è stata assegnata agli hedge fund.

Per quanto riguarda quella a 7 anni, nei prossimi giorni dovrebbero arrivare maggiori dettagli. Al momento si sa che sarà di tipo dual tranche, ovvero buoni del tesoro che verranno emessi in più riprese o in diversi mercati esteri.

Conviene investire nel mattone? I numeri

Storicamente, i Btp sono molto apprezzati dagli italiani per la loro natura di titoli a reddito fisso, che garantiscono pagamenti regolari. Questa caratteristica li rende particolarmente adatti a chi cerca flussi di cassa stabili e programmati durante l’anno.

Ma ci sono delle alternative al Btp per aumentare i propri risparmi? In realtà si,  visto che il mattone è da sempre uno degli investimenti preferiti degli italiani. E per chi ha realizzato significative plusvalenze sui Btp grazie ai tassi alti degli ultimi due anni, potrebbe essere il momento di valutare la possibilità di dismettere alcune posizioni e considerare investimenti alternativi, proprio come quello nel settore immobiliare. Utilizzando il portale immobiliare.it si può vedere il potenziale rendimento, analizzando il prezzo di acquisto e i canoni di locazione attuali nelle principali città per un appartamento di 80 metri quadrati.

Come mette in evidenza una analisi de “Il Corriere della Sera”, considerando un Btp 2,5% con scadenza 1° dicembre 2032, che al 15 ottobre scorso rendeva al netto il 2,88%, analizzando le case di città come Milano, Roma, Napoli e Torino il rendimento medio netto dell’immobiliare supera sempre quello del Btp; nel caso del capoluogo lombardo, il rendimento medio netto si attesta al 3,3%. Le aree più redditizie, con un rendimento netto superiore al 4%, si trovano tutte in periferia: Ponte Lambro raggiunge il 4,4%, Baggio il 4,3% e Bovisa il 4,2%. Al contrario, nel Centro storico l’affitto lordo corrisponde a un netto del 2,3%. La stessa performance si registra in altre due zone di prestigio, Moscova-Repubblica e Arco della Pace-Pagano.

A Roma quasi tutte le zone superano il rendimento del Btp. La media cittadina è del 3,9%, con Borghesiana che registra il 4,7%, Trigoria il 4,5% e il Lido di Ostia il 4,4%. Nei quartieri residenziali di pregio, come l’Aventino e i Parioli, il rendimento si attesta intorno al 3%. A Napoli, gli affitti offrono un rendimento medio del 4,1%, ma nelle zone popolari, come il rione Sanità (5,6%), Poggioreale (5,4%) e Barra (5,4%), si supera facilmente il 5%. L’unica area che non raggiunge il rendimento del Btp è la più prestigiosa, Posillipo-Marechiaro, con il 2,7%. Il Vomero, con il 2,9%, si colloca poco sopra.

A Torino, tutte le zone offrono rendimenti superiori a quelli dei Btp, con una media del 4,4%. Aurora e Barriera di Milano spiccano con un rendimento netto del 6,7%, seguite da Borgo Vittoria al 5,3%. Le zone meno redditizie, come Gran Madre e il Centro storico, segnano comunque un 3,1%, nonostante i prezzi più elevati.