Finanza Arriva la nuova guida per i controlli fiscali del 2024: stop alle comunicazioni nei periodi festivi e modifiche alle sanzioni

Arriva la nuova guida per i controlli fiscali del 2024: stop alle comunicazioni nei periodi festivi e modifiche alle sanzioni

26 Gennaio 2024 10:47

Sospensione delle attività di controllo da parte del Fisco nei periodi chiave dell’anno, ossia ad agosto e a dicembre e nuove regole riguardo ai ritardi nei versamenti dovuti, con disposizioni specifiche per coloro che non superano i 7 giorni rispetto alle scadenze stabilite.

Sono solo alcune delle nuove regole contenenti nella nuova guida dell’Agenzia delle Entrate, dopo l’entrata in vigore della riforma fiscale del 2024. Disposizioni che impatteranno in maniera decisa i nuovi controlli fiscali, semplificandoli o aggiornandoli. Le comunicazioni ufficiali da parte dell’Agenzia delle Entrate riguardo a tali novità sono ora disponibili attraverso la guida pubblicata il 23 gennaio 2024.

Differenza tra controlli automatici e formali

La guida aggiornata a gennaio 2024 fornisce dettagli sulle regole e le modalità di verifica dei dati comunicati dai contribuenti durante i controlli dell’Agenzia delle Entrate. Questa effettua due tipologie di controlli fiscali sulle dichiarazioni dei contribuenti: quelli automatici e quelli formali.

Il controllo automatico si estende a tutte le dichiarazioni presentate dai contribuenti ed è caratterizzato da una procedura automatizzata di liquidazione di imposte, contributi, premi e rimborsi. Questa procedura si basa sui dati e sugli elementi direttamente ricavabili dalle dichiarazioni stesse e da quelli risultanti nell’Anagrafe tributaria. È quindi una fase iniziale del processo di verifica fiscale e, nel caso in cui emergano delle discrepanze, potrebbero scattare  controlli formali o essere richieste spiegazioni aggiuntive da parte del contribuente.

Il controllo formale è invece rivolto alle dichiarazioni dei redditi selezionate a livello centrale, utilizzando criteri basati sull’analisi del rischio. Questo tipo di controllo consiste nel confrontare i dati indicati nella dichiarazione con i documenti che attestano la correttezza delle informazioni dichiarate.

A differenza del controllo automatico, che è una procedura automatizzata, quello formale coinvolge un approccio più dettagliato e mirato, mirando a verificare la coerenza e l’accuratezza delle informazioni dichiarate attraverso una revisione manuale e approfondita. Se durante il controllo formale emergono incongruenze o discrepanze tra i dati dichiarati e i documenti di supporto, potrebbero essere richieste spiegazioni aggiuntive o essere avviati ulteriori approfondimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Le nuove regole sui controlli

Le fasi di controlli automatici e formali precedono l’invio al contribuente della cartella di pagamento.

Il decreto legislativo sulla semplificazione degli adempimenti, in particolare con l’articolo 10, interviene sulle cosiddette “lettere di compliance” e in generale sulle comunicazioni di irregolarità. Questo decreto prevede uno stop nell’invio di tali comunicazioni durante i periodi estivi e natalizi, dal 1° al 31 agosto e dal 1° al 31 dicembre, con l’eccezione dei casi di indifferibilità e urgenza, come specificato nella guida aggiornata dall’Agenzia delle Entrate.

Novità anche sulle modalità di trasmissione delle comunicazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. Oltre all‘invio tramite raccomandata con avviso di ricevimento (A/R) e attraverso il canale Entratel dell’intermediario che ha trasmesso la dichiarazione, si aggiunge la possibilità di utilizzare la posta elettronica certificata (PEC).

Cosa accade a chi regolarizza gli omessi versamenti

La guida dell’Agenzia delle Entrate sottolinea i benefici significativi per coloro che scelgono di regolarizzare la propria situazione dopo le comunicazioni fiscali.

Nei controlli automatici, la regolarizzazione deve avvenire entro 30 giorni dalla prima comunicazione o da quella definitiva a seguito di eventuali correzioni in sede di autotutela. Il pagamento comprende l’imposta, gli interessi e una sanzione ridotta al 33% di quella ordinaria per omesso o tardivo versamento. Se viene inviato un avviso telematico all’intermediario, il termine per il pagamento e la sanzione ridotta è di 90 giorni dall’avisoe reso disponibile.

Per i controlli formali, la regolarizzazione deve avvenire entro 30 giorni dalla prima comunicazione, con il pagamento dell’imposta, degli interessi e una sanzione ridotta al 67% di quella ordinaria.

La guida stabilisce che la sanzione ordinaria prevista per il tardivo o omesso versamento delle imposte, inizialmente fissata al 30%, è soggetta a riduzioni nel caso in cui il pagamento venga effettuato entro determinati periodi di tempo.

Se il versamento delle imposte avviene entro 90 giorni dalla scadenza, la sanzione è ridotta alla metà, quindi al 15%.
In aggiunta, è prevista un’ulteriore riduzione in caso di pagamenti con ritardo non superiore a 15 giorni, sebbene la percentuale di questa riduzione non sia specificata nel testo fornito.

Cosa succede se si paga in ritardo

Tra le nuove regole di quest’anno c’è quello legato al ritardo del pagamento; se questo avviene con un ritardo non superiore a 7 giorni dalla scadenza, saranno iscritte a ruolo solamente le sanzioni e gli interessi commisurati all’importo pagato in ritardo.

Nel caso in cui si effettui un pagamento insufficiente delle somme richieste con la comunicazione (non superiore al 3% e comunque non superiore a 10.000 euro), sarà iscritta a ruolo solamente la frazione non pagata. Le sanzioni e gli interessi saranno calcolati su questa frazione.

L’iscrizione a ruolo delle somme non versate entro i termini previsti può essere evitata applicando il ravvedimento operoso. In ogni caso, è possibile evitare l’iscrizione a ruolo anche in caso di regolarizzazione entro 90 giorni dalla scadenza.