Mutui: l’aumento dei tassi risveglia l’interesse per la surroga
L’aumento dei tassi d’interesse spinge i consumatori a guardarsi intorno e a cercare i cosiddetti mutui surroga. Ad impattare decisamente sul mercato dei finanziamenti ipotecari è la forte evoluzione, registrata nel secondo trimestre 2022, degli indici di riferimento. L’aumento dell’Euribor a tre mesi ha determinato un importante aumento della rata mensile dei mutui a tasso variabile: i consumatori sono alla ricerca di nuovi prodotti o di una surroga a tasso fisso o variabile, nel tentativo di mettersi al riparo da ulteriori aumenti della rata mensile.
Quanto abbiamo sintetizzato emerge dalla Bussola Mutui CRIF – MutuiSupermarket.it, che riporta i dati aggiornati al terzo trimestre 2022 sulle ricerche compiute online dei consumatori alla ricerca di un mutuo. E che, soprattutto, mette in evidenza come il timore di ulteriori aumenti degli indici Euribor nel corso dei prossimi mesi, potrebbe portare ad un incremento della domanda di mutui surroga, che è già passata dal 7% del totale nel corso del mese di maggio al 21% del totale di fine settembre.
Mutui, le preferenze sui tassi
L’indice Euribor 3 mesi, dopo un primo aumento che lo ha portato dal -0,50% medio di marzo al +1,3% medio di settembre, potrebbe aumentare ulteriormente nel corso dei prossimi mesi. O almeno, le aspettative sono proprio queste. Dando un’occhiata alle quotazioni dei futures 3 mesi, che vengono scambiate al mercato Liffe di Londra, è possibile notare che gli operatori di mercato si aspettano una crescita sino ad un 3% entro il mese di novembre 2023. È ragionevole supporre, quindi, che i titolari di un mutuo a tasso variabile possano prendere in considerazione una surroga del proprio finanziamento, optando per una soluzione a tasso fisso o a tasso variabile con CAP.
Anche gli indici IRS stanno cavalcando il loro trend rialzista, che si è avviato ad inizio 2021: l’IRS 20 anni è passato dallo 0,39% medio di gennaio 2022 ad un 2,92% medio di inizio ottobre.
Nel corso del terzo trimestre 2022, i mutui a tasso variabile hanno aumentato il loro peso, arrivando a raggiungere il 22% delle preferenze online, contro il 5% che si è registrato nel corso del primo trimestre 2022. Il tasso variabile con CAP ha raggiunto il 18% delle richieste online, contro lo 0,5% del primo trimestre 2022.
Chi preferisce il tasso variabile o variabile con CAP scommette su un rialzo moderato dei tassi Euribor nel corso dei prossimi mesi. Ma soprattutto, al momento preferisce approfittare di una rata più contenuta rispetto a quella di un nuovo mutuo a tasso fisso.
Torna la surroga
Lo scenario è caratterizzato da un’elevata incertezza: questo è il motivo per il quale nel corso del terzo trimestre 2022 è cresciuto il numero dei mutuatari che cerca una surroga per il proprio mutuo a tasso variabile. L’approccio è cauto e lungimirante: l’intenzione è quella di ridurre l’impatto futuro del caro rata, che è una naturale conseguenza dell’aumento dei tassi Euribor.
Online, nel terzo trimestre 2022, l’11% del totale delle richieste è per mutui con finalità surroga, contro l’8% del totale rilevato nel corso del secondo trimestre 2022. Andando ad analizzare i dati su base mensile, il peso dei mutui con finalità surroga emerge molto più chiaramente: a fine settembre è arrivato a toccare il 21% del totale delle richieste online rispetto al 7% del mese di maggio.
Se ci soffermiamo ad analizzare la natura della domanda di surroga oggi come oggi, è possibile constatare che è completamente differente da quella che aveva caratterizzato gli anni 2020 e 2021. Nello specifico, dopo una prolungata fase di stallo, in cui il numero di surroghe si era costantemente contratto in virtù del progressivo ridimensionamento della platea di soggetti per i quali la rottamazione del vecchio contratto era giustificata da tassi fissi prossimi ai livelli di minimo storico, la domanda di surroga odierna risulta essere trainata da mutuatari con mutui a tasso variabile che, a seguito della crescita attuale e attesa degli indici Euribor, sono interessati a mettersi al riparo da futuri aumenti attesi della rata, optando per nuovi mutui a tasso fisso o a tasso variabile con CAP.
Il forte aumento degli indici di riferimento Euribor sta progressivamente cambiando la natura della domanda di mutuo che stiamo osservando sul mercato in questi mesi – commenta Stefano Rossini, Amministratore e Fondatore di MutuiSupermarket.it -. In particolare, il brusco aumento degli indici di riferimento Euribor, cresciuti di quasi un 2% dallo scorso marzo ad oggi, sta portando ad un ritorno della domanda di mutuo con finalità surroga, trainata da privati e famiglie con mutui a tasso variabile che, per sfuggire all’inevitabile “caro-rata”, in un clima inflazionistico che a questo punto tocca in maniera importante anche la rata del proprio mutuo, tornano a valutare la rottamazione del mutuo, sostituendolo con uno nuovo a tasso fisso o a tasso variabile con CAP.