Auto elettriche: il dominio di Cina e Asia è incontrastato
Le auto elettriche sono il futuro. Il loro settore è in continua crescita, fattore che assicura, tra le altre cose, il dominio della Cina e dell’Asia nella fornitura di materie prime. E, soprattutto, di vere e proprie capacità produttive.
Pechino e l’intero continente asiatico continuano ad essere fondamentali nel settore delle auto elettriche (EV).
Lo sviluppo di questo particolare segmento dell’automotive sta letteralmente dividendo l’economia globale:
l’Occidente, in questo contesto, risulta essere la parte perdente.
Nella linea di approvvigionamento dell’intero comparto l’Asia e, soprattutto, la Cina costituiscono elementi fondamentali, giocando un ruolo insostituibile.
Tra il 2019 ed il 2022, le vendite globali di auto elettriche si sono sostanzialmente quintuplicate balzando a quota 10 milioni di unità lo scorso anno.
La rivoluzione green che coinvolge l’intero comparto automotive è diventata una realtà.
La nuova industria sta prendendo forma, portandosi dietro una serie di implicazioni geopolitiche ed economiche molto pesanti.
Scopriamo il perché.
Auto elettriche, cosa sta accadendo
A fare il punto della situazione sulle trasformazioni del settore automotive ci ha pensato direttamente L’‘ Economist.
La strada che porta ad introdurre le auto elettriche sta trovando alcuni ostacoli, che portano ad incrociare venti geopolitici contrari e vincoli sull’offerta.
Per produrre le batterie agli ioni di litio, la fornitura dei minerali necessari deve crescere di un terzo ogni anno nel corso di questo decennio.
Solo e soltanto in America saranno necessarie decine di milioni di batterie per riuscire a coprire la metà di tutte le vendite di auto elettriche che, almeno nelle ambizioni, dovrebbero essere prodotte da qui al 2030.
La Cina, al momento, risulta essere il più grande trasformatore di metallo per le batterie, oltre ad essere il più importante produttore di batterie celle e batterie finite.
Anche quando la produzione viene effettuata oltre confine, le aziende cinesi continuano a dominare il processo.
I politici statunitensi vedono questo processo come una minaccia alla resilienza delle catene di approvvigionamento statunitensi.
Questa situazione porta la tecnologia applicata alle batterie – e più in generale alle auto elettriche – a essere uno dei campi di battaglia industriale sul quale si aprirà una nuova guerra fredda.
Materie prime: l’importanza dell’Asia
A finire sotto la lente di ingrandimento ci sono, principalmente, la produzione e la lavorazione dei materiali, tra i quali rientrano i due più importanti che sono necessari per produrre le batterie: il litio e il nichel.
La fornitura di questi materiali risulterà essere importante per qualsiasi produttore mondiale.
Nel 2022 la metà del litio prodotto proveniva dall’Australia, mentre il 30% dal Cile ed il 15% dalla Cina.
Per quanto riguarda la produzione del nichel, quello dell’Indonesia è arrivato al 48% del totale mondiale, mentre le Filippine rappresentano un buon 10% e l’Australia il 5%.
Il collo di bottiglia è rappresentato dal predominio dell’Indonesia.
Secondo alcune stime si prevede che entro il 2035 siano necessari almeno 2,7 milioni di tonnellate di materiale.
Batterie Made in China
A dominare la produzione di parti di batterie è la Cina con le sue aziende.
Pechino rappresenta almeno la metà della produzione ed oltre in determinate categorie.
In Giappone e in Corea del Sud è concentrato il resto dell’industria.
Questi tre paesi rappresentano tra il 92% ed il 100% delle midstream del settore.
Gli Stati Uniti per riuscire a centrare i propri ambiziosi obiettivi devono riuscire ad avere sufficienti minerali lavorati.
per farlo avranno la necessità di ricorrere al know-how coreano e giapponese nella produzione di batterie nel nord-America.