Aziende, per il 21% trasformazione necessaria. Inflazione, tassi e prezzi energia spingono al cambiamento
Tra difficili condizioni economiche e l’evoluzione continua delle tecnologie, le aziende sono state costrette a mutare per cercare di sopravvivere. E alcune lo stanno già facendo, stando all’ultimo Transform and Special Situations (TSS) Index di Boston Consulting Group (BCG), intitolato “Why One in Five European Companies Needs to Transform“.
L’evento ha analizzato le prestazioni e la stabilità finanziaria di oltre 2mila aziende pubbliche, con particolare attenzione a Austria, Francia, Germania, Italia, Portogallo, Spagna, Svizzera, Regno Unito e ai Paesi nordici (Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia). Durante la presentazione dei dati, è venuto fuori che una notevole percentuale di aziende europee sta infatti subendo pressioni crescenti per trasformarsi o ristrutturarsi.
In quali paesi la situazione è più critica
Secondo il rapporto, circa una su cinque aziende europee (21%) è sotto forte pressione a causa di prestazioni operative deboli o instabilità finanziaria, spingendole verso una trasformazione, con un incremento di 7 punti percentuali rispetto al 2023. Per alcune imprese la situazione è ancora più critica: circa una su quindici (7%) ha già superato la fase in cui una semplice trasformazione è sufficiente e deve ora considerare misure drastiche per ristrutturare sia le operazioni che il bilancio.
A dovere cercare di “reinventarsi”, sono soprattutto le aziende dei Paesi nordici e della Germania: per BCG, nei Paesi nordici circa una azienda su quattro (27%) segnala difficoltà. In Germania e Austria, questa percentuale sale a una su tre aziende (33%), superando di gran lunga la media europea del 21%.
In Italia la situazione mostra un lieve miglioramento, ma rimane comunque critica. La percentuale di aziende sotto pressione per trasformarsi è scesa del 10% rispetto al 2023, attestandosi oggi al 16%, mentre il 6% delle aziende affronta pressioni per una ristrutturazione.
I settori in difficoltà
Particolarmente colpito è il settore immobiliare, dove oltre la metà delle aziende (52%) necessita di una trasformazione radicale e un 16% deve affrontare una ristrutturazione aziendale. Questi tassi sono più del doppio rispetto a qualsiasi altro settore analizzato. Seguono le telecomunicazioni, con il 17% delle aziende sotto pressione per trasformarsi e il 20% per ristrutturarsi, a causa delle pressioni inflazionistiche che portano sia i consumatori che le aziende a ridurre i propri budget per prodotti e servizi.
Nel settore retail, il 20% delle aziende è sotto pressione per la trasformazione e il 17% per la ristrutturazione, in parte a causa della bassa fiducia dei consumatori e del continuo spostamento verso l’e-commerce, che riduce la necessità di grandi reti di negozi fisici. In Italia, questa situazione è ulteriormente complicata dal fatto che la maggior parte delle aziende è costituita da piccole e medie imprese. Un problema perchè, come attesta il report, “per le dimensioni ridotte e con una struttura gestionale meno formale (spesso sono a conduzione familiare), incontrano maggiori difficoltà nel rilevare tempestivamente i segnali di crisi e nel prendere provvedimenti adeguati”.
Nell’ultimo anno, la rilevanza della trasformazione è diventata sempre più evidente nelle narrazioni aziendali. BCG ha osservato un aumento del 24% delle menzioni di trasformazione nelle dichiarazioni aziendali e nei documenti pubblici dal primo trimestre del 2023 al primo trimestre del 2024. Anche i riferimenti alle necessità di ristrutturazione sono cresciuti del 16% nello stesso periodo.
“La trasformazione aziendale è un processo complesso che richiede non solo l’adozione di nuove tecnologie e processi, ma anche un cambiamento culturale all’interno dell’organizzazione,” afferma Lamberto Biscarini, Managing Director e Senior Partner di BCG. “Le aziende devono essere pronte a ridefinire le proprie priorità e preparare il personale alle nuove sfide. Solo attraverso un approccio integrato e strategico sarà possibile affrontare efficacemente le pressioni esterne e prosperare in un ambiente competitivo in continua evoluzione”.
Perché le aziende devono cambiare
Tra condizioni economiche difficili e la continua innovazione tecnologica, le aziende in Europa devono adattarsi sempre di più per rimanere vitali e centrali nel panorama internazionale. Tutta colpa dei costi che stanno aumentando dappertutto, spinti dall’inflazione, dai tassi di interesse (nonostante i primi cali), dai prezzi dell’energia e dalle tensioni internazionali. La scarsa fiducia dei consumatori sta limitando la crescita dei ricavi principali, i margini si stanno riducendo e il capitale è scarso, dato il maggiore controllo da parte dei creditori.
Tutto questo porta gli imprenditori ad affrontare decisioni difficili, soprattutto data la difficoltà di implementare cambiamenti duraturi. “Per trasformarsi con successo, le aziende devono pensare a cosa cambiare e come – spiega il report – La cosa più importante è che i leader dell’azienda siano proattivi e adottino misure prima che la situazione peggiori”.