Bce, sui tassi Lagarde tira dritto. Ed ecco la nuova stangata sui mutui
Bce, Lagarde alza di nuovo i tassi. Ecco la nuova stangata mutui
La decisione presa dalla Bce di alzare nuovamente i tassi di interesse ha avuto una conseguenza diretta sulle rate dei mutui.
Quanto sono destinati a pagare di più i consumatori e le famiglie italiane?
La decisione della Bce, dopo l’analoga decisione presa dalla Federal Reserve statunitense nella giornata di mercoledì, era largamente prevista.
La Bce, in estrema sintesi, ha deciso di alzare il tasso di riferimento dello 0,25%.
Come è già successo nel corso degli ultimi dodici mesi, questo comporterà un forte aumento delle rate dei mutui.
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La decisione della Bce
La Bce ha deciso di portare il tasso sui depositi al 3,25%, mentre il tasso di rifinanziamento è stato portato al 3,75% e quello relativo ai prestiti al 4%.
Era dal 2008 che non si registravano dei livelli così alti.
La decisione della Bce nasce dalla volontà di contrastare l’inflazione e segue lo stesso criterio della Fed, che negli Stati Uniti d’America ha deciso di portare il costo del denaro al 5,25%.
Nel corso della conferenza stampa, Christine Lagarde, presidente della Bce, ha spiegato che “le future decisioni del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi ufficiali siano portati a livelli sufficientemente restrittivi per conseguire un tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2% e saranno mantenuti a tali livelli per tutto il tempo necessario”.
La presidente della Bce ha tentato di rassicurare sulle tempistiche: ci sarà una stangata, ma si spera che possa durare poco.
All’interno del Consiglio Direttivo della Bce c’era anche chi avrebbe voluto innalzare i tassi dello 0,50%. Nessuno, invece, ha proposto uno zero.
Per quanto riguarda i tassi dell’area euro, quello appena annunciato è stato il settimo rialzo consecutivo.
Riguardo al possibile con Banca Centrale Europea non ha collegamenti diretti con la Fed. Christine Lagarde ha sottolineato che “siamo due aree differenti e le decisioni che prendiamo rispondono al nostro mandato di perseguire l’obiettivo del 2% nel medio periodo”.
Mutui di quanto aumenteranno le rate
La decisione della Bce, ovviamente, ha delle ripercussioni immediate sulle rate dei mutui. A farne le spese saranno le famiglie che hanno intenzione di comprare casa.
Stando ad alcune proiezioni effettuate da Facile.it, il rialzo del costo del denaro comporterà un aumento di 237 euro per ogni rata dei mutui a tasso variabile.
Siamo davanti ad un aumento del 52% rispetto all’inizio del 2022.
Le rate hanno toccato quota 693 euro. Le aspettative per il futuro non sono sicuramente rosee.
Gli analisti che seguono l’andamento dell’Euribor ritengono che fra tre mesi l’onda lunga dei rincari non sarà ferma:
a settembre dovrebbe toccare il picco, con un valore che si potrebbe attestare intorno al 3,76%.
Gli esperti di Facile.it spiegano che “se queste previsioni fossero corrette, la rata del mutuatario preso in esame arriverebbe a circa 737 euro, vale a dire oltre 280 euro in più rispetto a quella di gennaio 2022”.
Alcune preoccupazioni iniziano ad essere lanciate dalle associazioni di consumatori, che hanno puntato il dito proprio contro la decisione della Bce di aumentare i tassi dello 0,25%.
I timori della maxi-stangata per quanti hanno sottoscritto dei mutui a tasso variabile sono quanto mai attuali.
In una nota, il Codacons sottolinea che “dal 2021 i ritocchi decisi dalla Bce hanno portato a maggiori costi che possono arrivare anche a 3.540 euro. L’ultimo aumento è una mazzata media da +20 euro a rata per le famiglie italiane che hanno acceso un mutuo a tasso variabile“.
Secondo alcune simulazioni effettuate dal Codacons, le famiglie che hanno sottoscritto un mutuo medio tra i 125.000 ed i 150.000 euro per 25 anni, si ritrovano con degli aumenti medi che variano tra i 12 ed i 25 euro al mese.
Il Codacons aggiunge che se però si prendono in considerazione anche gli altri aumenti imposti dalla Bce a partire dal 2022, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile è destinata a salire complessivamente tra i 225 ed i 295 euro al mese in più rispetto a quanto pagato nel 2021.
Un costo maggiore a famiglia che oscilla da un minimo di 2.770 euro ad un massimo di 3.540 euro ogni anno.