Finanza Bce, tassi e mutui: per le rate possibili aumenti da 275 euro

Bce, tassi e mutui: per le rate possibili aumenti da 275 euro

15 Giugno 2023 11:23

Bce, tassi e mutui: cosa sta per succedere alle rate con nuovo rialzo

Nel caso in cui la Bce dovesse annunciare un nuovo aumento del costo del denaro, di quanto aumenterebbe un mutuo medio a tasso variabile?

Una domanda che si pongono molte famiglie, che hanno visto aumentare le rate mensili da pagare in maniera molto pesante.

A rispondere a questa domanda ci ha pensato Facile.it, che ha ipotizzato un rialzo del costo del denaro di 25 punti base:

uno scenario di questo tipo porterebbe ad un aumento della rata mensile del mutuo di 275 euro rispetto allo scorso anno. L’aumento è pari ad un pesantissimo 60%.

Le brutte notizie, però, non finiscono qui.

L’aumento dei tassi potrebbe non essere ancora finito, almeno andando a guardare alle aspettative di mercato. Il picco dell’Euribor dovrebbe essere raggiunto a settembre.

Mutui, le simulazioni

Facile.it, per effettuare la propria analisi, ha preso in esame un mutuo a tasso variabile pari a 126.000 euro.

Il piano di restituzione prevede un rientro in 25 anni ed il finanziamento è stato sottoscritto nel corso del mese di gennaio 2022.

Le rate del mutuo sono già cresciute nel corso di questi mesi e purtroppo potrebbero continuare ad aumentare nel corso di quest’anno, nel caso in cui dovessero arrivare ulteriori aumenti da parte della BCE.

Nel gennaio 2022 il tasso (TAN) di partenza era pari ad uno 0,67%, che corrispondeva ad una rata mensile pari a 456 euro.

Le decisioni prese dalla Bce hanno portato, nel corso del mese di giugno 2023, il tasso al 4,67%:

la rata, in questo modo, è lievitata a 713 euro.

Nel caso in cui dovesse arrivare un ulteriore rialzo da parte della Bce dello 0,25% le rate potrebbero sfiorare i 731 euro, ossia il 60% in più rispetto a quella iniziale.

Per capire come cambieranno nella realtà le rate dei mutuatari bisognerà aspettare di vedere come si muoverà effettivamente l’Euribor – spiegano gli esperti di Facile.it -. È bene ricordare a chi è alle prese con i rincari, però, che ci sono diverse soluzioni a disposizione come la surroga o la rinegoziazione del finanziamento. In ogni caso il consiglio è quello di farsi aiutare da un consulente così da identificare l’opzione più adatta alle proprie esigenze.

Il picco dovrebbe arrivare a settembre

Andando a guardare le aspettative di mercato – Facile.it ha preso in considerazione i Futures sugli Euribor aggiornati al 7 giugno 2023 – si scopre che gli aumenti potrebbero continuare ancora.

Secondo gli esperti del portale l’Euribor a 3 mesi potrebbe raggiungere il picco a settembre 2023 arrivando al 3,84%.

Nel caso in cui queste previsioni dovessero essere corrette, il tasso del mutuo preso in considerazione toccherebbe il 5,10%, con una rata che si attesterebbe intorno ai 743 euro.

Stiamo parlando di qualcosa come 285 euro in più rispetto a quella di gennaio 2022.

Stando alle aspettative degli esperti, dopo settembre il trend potrebbe finalmente invertirsi.

I tassi potrebbero iniziare a calare. Le quotazioni di giugno 2023 stimano l’Euribor a 3 mesi intorno al 3,42%.

Ricordiamo che a fine giugno – nel caso in cui non dovessero arrivare delle novità all’ultimo momento – scadranno le condizioni agevolate di garanzia fino all’80% per i mutui prima casa, che sono destinate ai più giovani.

Questa misura, da quando è stata introdotta, ha permesso a numerosi ragazzi con meno di 36 anni di accedere a condizioni vantaggiose per la sottoscrizione del mutuo prima casa.

Secondo l’analisi di Facile.it se nel primo semestre 2021 i richiedenti con meno di 36 anni rappresentavano il 43,4% delle richieste totali di mutui prima casa, tra gennaio e maggio 2023 questo valore ha raggiunto il 51,3%.

Se il Governo non dovesse estendere nuovamente la validità dell’agevolazione a favore dei giovani mutuatari, bisognerà attendere di capire come si comporteranno gli istituti di credito – concludono gli esperti di Facile.it -. Il venir meno di questa opportunità sarebbe preoccupante e a soffrirne sarebbero proprio i ragazzi, soprattutto in una fase economica così delicata; lo strumento è stato molto importante per gli under 36 in quanto ha dato loro concrete e maggiori possibilità di acquistare una casa, sostenendo di conseguenza anche il mercato immobiliare.