Benzina e gasolio: il prezzo è destinato a salire. Ecco perché
I prezzi della benzina e del gasolio sono destinati ad aumentare, nel corso dei prossimi mesi? Questa sembra essere una delle prospettive, che attualmente sono all’orizzonte, alla luce della decisione presa dai paesi produttori di petrolio del cartello Opec, i quali hanno annunciato un taglio della produzione di petrolio pari a 1,66 milioni di barili al giorno. All’interno di questo taglio complessivo, viene preso in considerazione anche la riduzione di 500.000 barili al giorno, che verrà effettuato dalla Russia.
Secondo i paesi aderenti all’Opec questa decisione è stata assunta in misura precauzionale. Il suo scopo, infatti, è quello di sostenere la stabilità del petrolio. Entrando un po’ più nel dettaglio, la riduzione della produzione sarà pari a:
- 500.000 barili al giorno per l’Arabia Saudita;
- 211.000 per l’Iraq;
- 144.000 per gli Emirati Arabi Uniti;
- 128.000 per il Kuwait;
- 78.000 per il Kazakistan;
- 48.000 per l’Algeria;
- 40.000 per l’Oman;
- 8.000 per il Gabon.
Il taglio della produzione sarà in vigore dal mese di maggio fino alla fine del 2023.
L’impatto sul costo di benzina e gasolio
Quale impatto avrà su benzina e gasolio la riduzione della produzione giornaliera di petrolio? Il Wti ha registrato un aumento del 6% a 80,40 dollari al barile, mentre il Brent a Londra è lievitato del 6% a 84,68 dollari. Nel corso degli ultimi mesi l’aumento del prezzo del greggio è diminuito in maniera significativa. Il cambiamento di rotta dei paesi dell’Opec potrebbe compromettere gli sforzi che stanno effettuando le banche centrali per tenere sotto controllo l’inflazione.
Sorvegliati speciali saranno la benzina ed il gasolio, che rischiano di andare a pesare sulle tasche dei consumatori e sulle reti di navigazione, che costituiscono una delle reti fondamentali per gli approvvigionamenti globali.
La preoccupazione è l’inflazione
La mossa dell’Opec potrebbe costituire il classico bastone tra le ruote per l’economia globale, che in questi mesi stanno cercando di controllare l’inflazione e stanno tentando di ridurre la possibilità di una recessione. A criticare i precedenti tagli dell’Opec ci aveva già pensato l’amministrazione Biden, definendoli come miopi: ad essere maggiormente colpiti da questa decisione sono principalmente i paesi a basso e medio reddito, perché risultano essere quelli più colpiti dai prezzi elevati dell’energia.
A seguito dell’invasione russa in Ucraina, lo scorso anno il prezzo del greggio era aumentato vertiginosamente, andando a sconvolgere i mercati globali dell’energia. In autunno, prima di sgonfiarsi, il prezzo del petrolio aveva toccato i 130 dollari al barile. quest’anno, invece, sono saliti a quasi 70 dollari al barile: la debolezza del settore bancario ha sollevato alcuni timori di una possibile recessione.
Gli analisti ritengono che i tagli alla produzione, decisi direttamente dall’Opec, potrebbero portare far salire nuovamente il prezzo dell’energia, benzina e gasolio compresi. Raymond James e Pickering Energy Partners, due importanti banche d’investimento, ritengono che il taglio alla produzione possa far salire i prezzi del petrolio di altri 10 dollari al barile. Ting Teng, analista di Cmc Markets, nel corso di un’intervista rilasciata alla Cnbc, ha affermato che il prezzo potrebbe salire verso i 100 dollari di nuovo, data la tanto attesa riapertura dell’economia cinese dopo anni di dure restrizioni per il coronavirus.
Quanto costa la benzina oggi
Quanto costano la benzina ed il gasolio oggi come oggi? Stando ai dati comunicati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il prezzo medio settimanale della modalità self service è aumentato a 1,858 euro al litro, mentre quello del diesel è diminuito, scendendo a 1,766 euro al litro.
Il prezzo medio che viene praticato alla pompa è pari, per la benzina, a 1,858 euro, mentre quello del gasolio è mediamente pari a di 1,760.