Best Global Brands: Apple si conferma in testa ma Ferrari cresce più di tutti. Si fa largo Nvidia
Apple domina la classifica, ma tra i top brand figurano anche alcune aziende italiane. Interbrand ha presentato la Best Global Brands, la sua classifica annuale che dal 2000 monitora e registra il valore dei principali marchi a livello mondiale. Dal primo report pubblicato, il valore complessivo dei 100 brand globali è cresciuto di 3,4 volte, passando da 988 miliardi a 3.400 miliardi di dollari.
L’Italia è rappresentata da Gucci (al 41° posto, di proprietà della francese Kering), Ferrari (62°) e Prada (83° a livello mondiale), ma l’azienda di Maranello spicca come il marchio con la crescita più alta, registrando un aumento del 21% e raggiungendo un valore di 13,1 miliardi di dollari.
La classifica e le new entry
La classifica dei brand più preziosi al mondo, secondo l’ultima edizione, vede Apple al primo posto con un valore di 488,9 miliardi di dollari, nonostante un calo del 3%. Microsoft si posiziona al secondo posto con una crescita dell’11% e raggiungendo un valore di 352,5 miliardi di dollari, segue poi Amazon con un incremento dell’8% che porta il suo valore a 298,1 miliardi di dollari. Fuori dal podio Google, con una crescita del 12% e un valore di 291,3 miliardi di dollari, e Samsung che aumenta del 10%, arrivando a 100,8 miliardi di dollari.
Le altre posizioni vede solo aziende del settore dell’automotive e il food and beverage: come Toyota che si trova al sesto posto con un incremento del 13%, raggiungendo un valore di 72,8 miliardi di dollari, e Coca-Cola, al settimo, che cresce del 5% e raggiunge i 61,2 miliardi di dollari. Mercedes-Benz, in ottava posizione, subisce un calo del 4%, ma mantiene un valore di 58,9 miliardi di dollari. McDonald’s si posiziona nona, con un incremento del 4% e un valore di 53 miliardi di dollari. Bmw chiude la top 10 con un aumento del 2% e un valore complessivo di 52 miliardi di dollari.
Tra i nuovi ingressi di quest’anno nella classifica Best Global Brands troviamo Nvidia (36ª), Pandora (91ª), Range Rover (96ª) e Jordan (99ª). L’azienda leader dell’intelligenza artificiale continua a registrare profitti record, diventando recentemente il primato di seconda azienda più grande al mondo. Di particolare rilievo è l’ingresso di Jordan, il primo personality brand a ottenere un posto nella classifica. Uber (78ª) e LG (97ª) rientrano in classifica dopo che l’anno scorso erano uscite dalla top 100.
Le aziende italiane: brilla Ferrari, è l’azienda che è cresciuta di più
L’Italia conferma il suo ruolo di protagonista nel settore del lusso a livello globale, con marchi iconici che figurano tra i migliori al mondo nella classifica di Interbrand.
Come Gucci, che al 41° posto rimane uno dei brand più influenti nella moda mondiale nonostante il suo periodo di transizione e il calo subito questo anno (-10% e un valore di 17 miliardi, con l’anno scorso che si trovava alla 34ima posizione). Ma a risplendere è soprattutto Ferrari, alla posizione 62 e riconosciuta come il “Top Rising Brand” dell’anno, grazie a un incremento del 21% del valore e un valore di 13 miliardi, facendo un balzo di otto posizioni rispetto all’anno scorso. Si mette in mostra anche Prada, che sta vivendo un momento di crescita con un aumento del 14% del valore, il secondo più alto tra i brand del lusso.
“Le performance dei brand italiani sono un’ulteriore dimostrazione che i brand con i migliori tassi di crescita sono quelli che sono in grado di evolvere e fare evolvere le relazioni con i consumatori”, ha confermato Lidi Grimaldi, ceo della sede italiana di Interbrand. “Sono in grado di leggere e anticipare le aspettative dei consumatori e di creare relazioni rilevanti trascendendo il settore di appartenenza e ampliando la loro presenza”.
Ma le aziende hanno “perso” 200 miliardi di dollari di ricavi
L’analisi, avviata nel 2000, ha evidenziato un aspetto importante in questo quarto di secolo. Il report afferma: “Sebbene le tattiche di performance marketing possano generare proventi finanziari a breve termine, l’assenza di investimenti in una strategia di brand a lungo termine ha impedito ai marchi studiati di realizzare un valore complessivo di almeno 3,5 trilioni di dollari. Solo nell’ultimo anno, questo si è tradotto in 200 miliardi di dollari di mancati ricavi”.
Nonostante ciò, il valore complessivo dei 100 brand globali è aumentato di 3,4 volte dalla prima edizione, salendo da 988 miliardi a 3,4 mila miliardi di dollari. “Se questi brand fossero stati gestiti come asset strategici per la crescita, il loro valore complessivo potrebbe raggiungere 6,9 mila miliardi di dollari”, ha concluso Gonzalo Brujó, Ceo globale di Interbrand, sottolineando l’enorme opportunità mancata.