Finanza Blockchain, i numeri del 2023: 3,6 milioni di italiani possiedono crypto o token

Blockchain, i numeri del 2023: 3,6 milioni di italiani possiedono crypto o token

19 Gennaio 2024 15:58

Per l’universo web3 e delle blockchain il 2023 può essere considerato un anno di significative trasformazioni. Oltre a numeri incoraggianti di mercato e adozione, si è iniziato a sviluppare in maniera più precisa il quadro normativo.

Sotto i fari anche le performance del mercato delle criptovalute, che, dopo un 2022 da dimenticare, ha registrato una decisa ripresa sul finire dell’anno scorso in scia all’attesa delle notizie legate agli ETF spot su Bitcoin.

Complessivamente, a livello globale, sono quasi 3 milioni gli utenti che utilizzano qualcosa come 15.000 applicazioni decentralizzate (DApp), con una crescita, nel corso dell’ultimo anno, del 75%. Buone notizie anche per la finanza decentralizzata, che ha continuato a mantenere gli investimenti stabili intorno ai 45 miliardi di dollari, numeri che rimangono distanti, comunque, dai 160 miliardi di dollari registrati ad aprile 2022, prima che crollasse Terra-Luna e del successivo crypto winter.

Proseguono i progetti sulle blockchain

Il 2023 è stato un anno caratterizzato da una scarsa attenzione mediatica sul mondo della Blockchain, ma il settore non è affatto rimasto fermo“. A spiegarlo Valeria Portale, direttore dell’Osservatorio Blockchain & Web nell’ultimo Osservatorio Blockchain and Web3 della School of Management del Politecnico di Milano. Dallo studio emerge che le aziende e gli enti pubblici hanno continuato a sviluppare dei progetti basati su blockchain: complessivamente sono stati registrati 297 nuovi progetti nel 2023, con una crescita del 19% rispetto al 2022. Si sta lavorando su qualcosa come 1.300 i progetti censiti dal 2016 ad oggi.

Almeno il 31% delle imprese globali che fanno parte della Fortune Global 500 ha lavorato sull’implementazione di almeno un progetto basato su blockchain nel corso degli ultimi anni.

Risultano essere in crescita del 58% i progetti Blockchain for business, che costituiscono il 36% del totale. Risultano essere in linea con il 2022, invece, i progetti di Decentralized web, per i quali la blockchain serve a sviluppare dei servizi vicini al paradigma del Web3. In questo caso i nuovi casi sono 96, che corrispondono al 32% del totale. Risultano essere stabili anche i progetti legati allo scambio di valore: stiamo parlando del cosiddetto Internet of Value, per il quale si contano 95 progetti nel 2023, pari al 32% del totale.

Le blockchain in Italia

Nel 2023, in Italia, è stata registrata una sostanziale stabilità dei progetti blockchain. Gli investimenti sono pari a 39 milioni di euro, in calo del 10%. I protagonisti degli investimenti hanno deciso di spostare l’attenzione dal lancio immediato di progetti di piccola entità – che nel corso del 2022 sono stati principalmente legati alla creazione di NFT – a dei prototipi e progetti pilota che avessero una maggiore dimensione.

Gli investimenti finanziari ed assicurativi hanno costituito il 39% di quelli complessivi. È aumentata la rilevanza dei progetti della pubblica amministrazione, che è salita al 14% e dell’agri food, passata al 10%. Segue il fashion con il suo 7%. Risulta essere stabile l’interesse degli italiani per criptovalute e token: 3,6 milioni hanno dichiarato di possederli attualmente.

Il 2023 è stato un anno caratterizzato da una scarsa attenzione mediatica sul mondo della Blockchain, ma il settore non è affatto rimasto fermo – spiega Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Blockchain & Web3 -. Anzi, partendo dall’ingombrante eredità di instabilità e scandali, come quelli di Terra-Luna ed FTX, abbiamo assistito ad una fase di purificazione e maturazione del comparto: si sono ridotte pratiche speculative discutibili, è stata promossa un’evoluzione più consapevole della tecnologia, è stata data maggiore attenzione agli aspetti etici e allo sviluppo sostenibile. Allo stesso tempo, ha continuato a farsi strada l’idea di web3, un nuovo modello del web caratterizzato da equità e inclusività, basato su concetti chiave come trasparenza, decentralizzazione e coinvolgimento attivo degli utenti, che potrebbe rappresentare un cambiamento profondo economico e sociale.

Le cripto in Italia

Stando ad una ricerca svolta in collaborazione con BVS DOXA è emerso che sono almeno 3,6 milioni gli italiani che hanno affermato di essere in possesso di criptovalute o token. Il 32% di questi ha dichiarato di averli acquistati attraverso un exchange di criptovalute, mentre il 17% lo ha fatto attraverso un servizio di wallet con acquisto diretto.

Preferisce, invece, esporsi finanziariamente a questo tipo di strumenti solo in maniera indiretta – attraverso dei servizi di trading tradizionali o app bancarie – il 38% degli italiani. Il 37% delle persone che possiedono dei crypto-asset li conserva utilizzando i servizi di exchange, tra i quali Coinbase, Crypto.com e Binance rimangono i più utilizzati.

Il 36% degli utenti – in linea con il 2022, utilizza software wallet non-custodial e l’8% hardware wallet. Crescono, inoltre, gli utenti che sono in possesso di token o criptovalute presso servizi di trading finanziari generici o su app bancarie: 38% nel 2023, contro il 23% del 2022. Una scelta effettuata a seguito dell’incremento dell’offerta.