Bollette luce e gas: i consigli per cambiare operatore, superando alcuni falsi miti
Dalla paura di dover pagare costi extra a quello di restare senza elettricità o riscaldamento: sono diversi i falsi miti che bloccano circa 6 milioni di italiani nel cambiare fornitore di luce e di gas. Così un’indagine commissionata da Facile.it all’istituto di ricerca Annalect individua le paure più frequenti dei contribuenti. Vediamole nel dettaglio.
Le paure più comuni quando si cambia operatore
La paura più comune, indicata dal 14% tra chi non vuole cambiare contratto, è quella di sostenere nuove spese per passare al nuovo fornitore. E’ un timore infondato poiché, nella stragrande maggioranza dei casi, il passaggio è gratuito e non comporta spese aggiuntive. Ecco alcune domande e risposte sul tema.
Quanto tempo ci vuole a cambiare contratto?
Il 13% del campione ritiene invece che il cambio fornitore sia “un’operazione troppo lunga e complicata”. Anche in questo caso, si tratta di una paura infondata: per fare il passaggio è sufficiente scegliere la nuova società energetica e mandare ad essa (direttamente online o, se presente sul territorio, in negozio) i dati relativi alla propria fornitura (come, ad esempio, i codici POD e PDR recuperabili direttamente in bolletta) e dell’intestatario, operazione che, nella maggior parte dei casi, si risolve nel giro di pochi minuti.
“Il passaggio ad un nuovo fornitore richiede tempistiche lunghe”; è questa la ragione per cui il 6% degli intervistati ha dichiarato di aver rinunciato a cercare un nuovo contratto. Da questo punto di vista, normalmente occorrono dai 30 a 60 giorni per vedere attiva la nuova fornitura, attesa che varia a seconda del giorno in cui si firma il nuovo contratto, ma per velocizzare il passaggio il consumatore può rinunciare al periodo di ripensamento (14 giorni dalla firma) accorciando ulteriormente le tempistiche.
Bisogna cambiare contatore?
Il 10% dei rispondenti ha dichiarato come altra paura infondata quella di non voler cercare un nuovo fornitore perché “non vuole dover cambiare il contatore” . In realtà il passaggio da un fornitore all’altro non implica la sostituzione del contatore; si tratta solo di un cambio contrattuale e non è necessario alcun tipo di intervento fisico sull’impianto elettrico o gas.
Si rischia di rimanere al buio o al freddo?
Il 9% degli intervistati ha detto di non voler cambiare fornitore per paura di restare senza elettricità o gas. Si tratta, ancora una volta, di un falso mito in quanto il passaggio da un fornitore all’altro non implica mai, in alcun caso, l’interruzione della fornitura.
Quanti cambi è possibile fare?
Infine, tra le motivazioni più curiose emerse dall’indagine, c’è quella indicata dal 2% dei rispondenti che ritiene di “aver raggiunto il numero massimo di cambi effettuabili”. Si tratta, ancora una volta, di un timore infondato, visto che non esiste un numero massimo di cambi.